Marco Patuano e la TGeneration: “Cerchiamo nuovi talenti”
“T come Telecom Italia, TIM, Telefonia, Trasformazione, Talento e Tecnologia”. Per presentare la sua TGeneration Marco Patuano gioca con i nomi ma solo con quelli. Per il resto l'Amministratore Delegato di Telecom Italia ha le idee fin troppo chiare quando chiede alle startup o a chiunque si rivolga al mondo del venture capital due requisiti precisi: vision ed execution. Avere un'idea, per quanto valida, non basta più. Gli investitori richiedono che i giovani talenti abbiano anche un business model adeguato, lungimiranza e conoscenza delle richieste e delle insidie del mercato. Queste le condizioni di base, ma anche il mondo “capital” deve impegnarsi maggiormente. Non basta più mettere mano al portafogli, occorre invece formare le nuove leve tramite strutture di incubazione per startup, un investimento non solo economico ma di conoscenze e di know how.
Si parte delle università dove Telecom cerca per i suoi progetti nuove partnership con gli atenei più virtuosi, laddove la virtù consiste non nel pregio dell'istituto stesso ma delle menti brillanti che lo popolano. Anche Working Capital, una delle più fortunate manifestazioni di incontro tra le startup e il mondo del venture capital nonché fiore all'occhiello di Telecom, da quest'anno cambierà faccia, aggiungendo al supporto economico alle imprese anche tutti i vantaggi degli incubatori. Un impegno quindi a tutto tondo che si va ad aggiungere alle numerose iniziative intraprese dal gigante della telefonia per stimolare i talenti delle nuove leve mantenendo però uno stretto legame con il mercato, condizione fondamentale perchè da una buona idea possa nascere qualcosa di importante.
Dopo il dibattito Patuano ha risposto su Twitter alle domande degli utenti (@MarcoPatuano, hashtag #TGeneration). Ecco uno storify con le parti più salienti.
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