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Mark Zuckerberg attacca Obama sulla poca trasparenza nel Datagate

l fondatore di Facebook ha spiegato come il governo americano non abbia gestito bene la vicenda. Accusando l’amministrazione Obama colpevole di “certe uscite che non hanno aiutato”.
A cura di Bruno Mucciarelli
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Durante un'intervista alla rivista Atlantic, il CEO di Faceboook, non ha utilizzato mezzi termini per delineare il mal comportamento che il governo in carica americano "capitanato" dal Presidente Obama ha realizzato nei confronti della situazione sul Datagate. Una esternazione che ormai sembra essere normale per il fondatore del Social Network blu che proprio settimana scorsa si è unito ad altre compagnie per un'azione contro il governo.

Come sempre con la sua felpa nera, jeans e scarpe da ginnastica, Mark ha sottolineato come "Il governo non ha gestito questa vicenda in modo trasparente. Il governo non ha comunicato bene, alcune dichiarazioni non hanno proprio aiutato. Come dire: "Tranquilli stiamo spiando solo cittadini non statunitensi". Il nocciolo della questione è come l'amministrazione non sia stata trasparente nel rendere conto dell'accaduto.

Come detto Zuckerberg non è nuovo negli ultimi tempi a tali esternazioni o intrattenimenti. Il fondatore di Facebook ha visitato il Campidoglio per incontrare membri del Congresso americano e convincerli a sostenere un'ampia riforma dell'immigrazione. Lo stesso creatore del Social più usato al mondo infatti ha creato insieme ad altri protagonisti della tecnologia la fondazione FWD.us, uno dei gruppi più attivi sul tema dell'immigrazione. La questione della riforma della normativa sull'immigrazione è bloccata alla Camera e proprio Mark vuole a tutti i costi farla smuovere. Una lotta come le altre per il CEO di Facebook che vuole un maggiore apporto trasparente del governo in tutto e per tutto a vantaggio degli utenti.

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