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Mentre i negozianti chiudono per la pandemia, Amazon ha triplicato i guadagni

A raccontarlo ci sono gli ultimi dati finanziari rilasciati dal gruppo, nei quali emerge che i guadagni netti nell’ultimo trimestre sono stati di ben 8,1 miliardi di dollari, ovvero più di tre volte tanto rispetto a quelli fatti registrare nello stesso periodo del 2020, ovverp prima che la pandemia colpisse.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Mentre le persone, le famiglie, le economie e i Paesi in tutto il mondo soffrono il periodo peggiore da più di mezzo secolo a questa parte, gli affari di Amazon non sono mai andati meglio. La pandemia è stata una gallina dalle uova d'oro per la multinazionale di Jeff Bezos, che è riuscita a capitalizzare sulla chiusura forzata di quasi tutte le categorie di negozi, sulle restrizioni negli spostamenti e sulla legittima paura del contagio causati dal coronavirus. A dimostrarlo per l'ennesima volta ci sono gli ultimi dati finanziari rilasciati dal gruppo nei quali emerge che i guadagni netti nell'ultimo trimestre sono stati di ben 8,1 miliardi di dollari, ovvero più di tre volte tanto rispetto a quelli fatti registrare nel periodo pre-pandemia.

Profitti senza precedenti

Il dato si riferisce ai mesi che vanno da gennaio a marzo, e per l'anno 2020 si riferiscono dunque a quando la pandemia non era ancora esplosa. In quel trimestre il gruppo è riuscito a rastrellare un utile di 2,5 miliardi di dollari: questo vuol dire che differenza tra i due dati, al netto della fisiologica crescita del colosso dell'ecommerce, va imputato proprio al coronavirus e alle suoi effetti. Nello snocciolare i dati agli investitori, Amazon ha dichiarato durante la pandemia gli utenti hanno fatto acquisti più spesso e in più categorie; sono inoltre aumentati di ben 50 milioni gli utenti di Amazon Prime (che in Italia pagano 36 euro all'anno, ma negli Stati Uniti ne sborsano 120) così come l'utilizzo dei servizi cloud di Amazon Web Services.

 

I piccoli negozi chiudono

Nei mesi precedenti le cose non sono andate molto diversamente: è da tempo che il gruppo fa registrare profitti record, ma dall'inizio della pandemia il ritmo della sua crescita è perfino accelerato, con ritmi di lavoro sempre più duri che hanno scatenato le proteste di alcuni dipendenti. Dall'altra parte, i piccoli venditori stanno subendo tutti gli effetti negativi della crisi. Negli Stati Uniti – denuncia la Smal Business Roundtable – è rimasto chiuso ancora il 22 percento dei piccoli negozi: in Italia rispetto all'era pre-covid, più di metà dei commercianti dichiara cali di fatturato sensibili, e uno su 10 ha perso più della metà di quel che riusciva a incassare prima del coronavirus.

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