Micromobilità elettrica in Italia: inizia la sperimentazione per monopattini e hoverboard
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha firmato il decreto attuativo della legge di Bilancio 2019 che riguarda la micromobilità elettrica, ovvero hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel. Così come previsto, da questo momento inizierà la fase di sperimentazione nelle città italiane e saranno i sindaci ad individuare le aree cittadine all'interno delle quali avviare la sperimentazione. In Italia il fenomeno sta crescendo al punto che, nel 2018, sono già stati venduti 230.000 monopattini. E il ministro, dando notizia della firma del decreto dalla sua pagina Facebook, si augura che "il maggior numero possibile di sindaci colga questa occasione e proietti la propria città nel futuro".
Al via in Italia la sperimentazione della micromobilità elettrica, già a partire da questa estate nelle città italiane partirà un periodo di sperimentazione, all'interno di aree prestabilite, in cui si potrà circolare con hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel, "non previsti dal Codice e dunque fino ad oggi vietati", specifica una nota del ministero.
Cosa prevede il decreto sulla micromobilità elettrica
"Si stabilisce che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 Km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h".
Il periodo di sperimentazione, che dovrà essere chiesta dalle singole città entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento del Mit, potrà durare da minimo un anno ad un massimo di due anni. Il decreto stabilisce che i monowheel e gli hoverboard sono ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h. Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Segway e monopattini saranno ammessi anche su percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e "zone 30" e strade con limite di velocità di 30 km/h, a velocità non superiore a 20 km/h. Tutti i mezzi devono essere dotati di regolatore di velocità configurabile in funzione dei limiti di velocità previsti.
Una volta individuata l'aerea, i comuni dovranno attivarsi per comunicare in maniera adeguata i cittadini, nel decreto si specifica infatti che va prevista una "campagna di informazione della sperimentazione in atto nel proprio territorio in corrispondenza di infrastrutture di trasporto, ricadenti nel proprio centro abitato, destinate allo scambio modale quali porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, autostazioni". Le zone individuate per la sperimentazione dovranno poi essere segnalate attraverso l'apposito segnale che indica la zona in cui è possibile muoversi con i mezzi indicati dal decreto stesso. Dovranno, inoltre, essere previste delle apposite zone di sosta per tutti i mezzi utilizzabili a noleggio, un po' come già avviene per il car-sharing e per il bike-sharing.