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Microsoft chiede interoperabilità a Google per migliorare il mercato

L’azienda di Redmond chiede aiuto al colosso di Mountain View per una concorrenza collaborativa capace di arricchire il futuro del mercato tecnologico.
A cura di Bruno Mucciarelli
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"Senza una corretta strategia di interoperabilità non si può seguire il mercato". E' questa la frase chiave che Microsoft ha dichiarato a Google chiedendo, sì concorrenza sull'attuale mondo della tecnologia, ma anche collaborativa per rendere migliore il mercato. Una frase decisamente "open" per il colosso di Redmond che per voce del responsabile delle strategie competitive di Microsoft, Pierluigi Mazzuca, chiede un incontro almeno virtuale tra i due big a discapito in qualche modo di Apple che di tale interoperabilità non ne vuole assolutamente sapere.

Una richiesta però che in qualche modo va un pò contro a tutto quello che finora è stato fatto da Microsoft proprio nei confronti di Google. Quell'azienda che fin dai suoi primi mesi di vita ha basato le proprie fortuna sull'apertura di un sistema operativo divenuto poi tra i più famosi al mondo. Intervistato, il capo marketing italiano di Microsoft, si sofferma proprio sulla necessità di creare un vera alleanza concorrenziale per permettere all'utente di avere sempre il meglio sul mercato.

Mazzuca spiega come "negli ultimi tempi ci sono stati alcuni casi recenti in cui non abbiamo trovato in Google un interlocutore disponibile a favorire l'interoperabilità dei nostri servizi. A dicembre è stato annunciata la sospensione del supporto per WindowsPhone, poi ripresa perché dopo l'annuncio abbiamo modificato i protocolli in modo da tornare compatibili".

Screzi che sembrano andare proprio incontro alla volontà di un accordo per permettere di avere applicazioni di alta qualità tutte a favore dell'utente. L'esempio è dato dall'app di YouTube rilasciata per Windows Phone senza pubblicità e col tasto download presente, una situazione che va contro le policy del servizio dei rivali. Proprio per questo negli ultimi giorni l'applicazione è stata rimossa dallo store di Microsoft andando a collaborare per fornire le richieste fatte proprio da casa Redmond.

Ma se l'azienda di Ballmer in passato ha avuto connotati assolutamente chiusi sembra che il presente ed il futuro non sia propriamente più così. "È vero, ma da qualche tempo non è più così. Da qualche anno partecipiamo alle organizzazione preposte agli standard web e ha da poco festeggiato un anno Microsoft OpenTech, il portabandiera dell'interoperabilità: uno dei senior advisor di OpenTech è Gianugo Rebellino, vice president della Apache Foundation, l'organizzazione no-profit che ha sviluppato il software per i server con licenza open source e free software".
Inoltre, continua il responsabile di Microsoft, abbiamo già inizializzato la nostra voglia di interoperabilità "da un anno ormai le nostre soluzioni per la gestione del rapporto col cliente supportano anche Chrome e Android; anche Skydrive è compatibile. Ed abbiamo messo a disposizione tutte le specifiche necessarie per le nostre soluzioni cloud più avanzate come Azure per sviluppare app che abbiano Android come client".

Ci si chiede allora perché non chiedere una collaborazione in tal senso anche con Apple. La risposta anche in questo caso, da parte di Microsoft, è chiara come non mai. Con Apple, come con Google, esiste una ferrea competizione che forse risulta meno evidente rispetto a quella con Google. Ma per Apple la possibilità di "aprire" le proprie vedute ad una collaborazione concorrenziale è assolutamente fuori dal proprio vocabolario: "Certamente Google è stata ed è più sensibile all'interoperabilità. Quindi è più facile che si muova Google".

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