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Microsoft vieta ai dipendenti i pesci d’aprile

Una nota interna diretta ai responsabili dei team Microsoft in giro per il mondo chiede loro di non aderire alla tradizione secolare. Il rischio è che notizie scherzose spacciate per vere finiscano con l’avere conseguenze imprevedibili, sulle quali la società dovrebbe poi tornare con smentite o scuse.
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A cura di Lorenzo Longhitano
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Da secoli ormai, con l'avvicinarsi del primo di aprile, in diverse parti del mondo ci si prepara a subire scherzi più o meno elaborati da parte di amici e conoscenti. Online le cose non vanno diversamente: numerose aziende da anni si sono accodate alla tradizione del pesce d'aprile, diffondendo notizie scherzosamente esagerate che le riguardano per poi ritrattarle a fine giornata. Tra le tante che neanche nel 2019 mancheranno all'appuntamento, Microsoft non sarà però presente: a rivelarlo è stato The Verge, che ha messo le mani su una nota interna all'azienda nella quale viene chiesto ai responsabili dei team in giro per il mondo di astenersi da qualunque tipo di pesce d'aprile pubblico.

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Nella missiva, diretta ai dipendenti e uscita dalla penna del capo del marketing dell'azienda Chris Capossela, il dirigente Microsoft fa notare come questo tipo di attività abbia un impatto positivo tutto sommato limitato, sia sul morale interno all'azienda, sia sulla percezione che dell'azienda hanno i partner e il pubblico. Di contro, non va sottovalutato il rischio che un pesce d'aprile sfugga di mano e si trasformi in una notizia da rettificare o in un vero e proprio scivolone mediatico.

In passato Microsoft in effetti non si è sottratta al rituale, ma il riferimento al fatto che scherzi mal congegnati possano prendere una brutta piega non è casuale: negli ultimi anni diverse aziende si sono pentite delle bonarie fake news messe in giro dai propri reparti PR, e alcuni pesci d'aprile sono riusciti addirittura a far infuriare il pubblico al quale erano rivolti.

Insomma la valutazione dei rischi e dei benefici avrebbe fatto propendere la casa di Redmond per uno stop alla tradizione. "Capisco che alcuni degli impiegati possano aver già investito tempo e risorse per intraprendere queste attività" ha concesso Capossela "ma credo che nel tentare di essere spiritosi in questa particolare occasione avremmo più da perdere che da guadagnare".

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