Doveva essere un matrimonio perfetto, invece a pochi giorni dalla data prefissata è andato tutto in fumo. Letteralmente. È la storia di due fidanzati di Baranzate, nel milanese: Daniele e Milagros avevano iniziato ad acquistare gli elettrodomestici per la loro nuova casa diversi mesi prima della data delle nozze, salvo poi rischiare di perdere tutto proprio a causa di uno dei nuovi prodotti. Alle 3 e mezza del 23 gennaio 2014 il secondo piano della loro casa ha infatti preso fuoco, distruggendo l'appartamento della coppia ad un passo dal matrimonio. La causa dell'incendio, spiega il perito interpellato dall'avvocato dei due, è il frigorifero Samsung acquistato pochi mesi prima.
L'azienda sudcoreana non è nuova a questo genere di notizie: recentemente ha dovuto affrontare uno dei più grandi richiami di dispositivi della storia, chiedendo a tutti gli acquirenti del Galaxy Note 7 di restituirlo perché a forte rischio incendio ed esplosione. Subito dopo, anche alcune lavatrici prodotte da Samsung hanno cominciato ad esplodere, provocando un ulteriore ritiro di 3 milioni di prodotti. La storia di Daniele e Malagros risale a ben prima dello scandalo del Note 7 – il frigorifero è stato acquistato nel 2013 – ma di certo in un clima come quello degli ultimi mesi la notizia non giova all'immagine dell'azienda.
Dopo aver accertato la causa del rogo, la coppia ha fatto causa a Samsung, che però ha respinto ogni responsabilità sull'incidente. Da qui la decisione del giudice di ordinare un'ulteriore perizia a cura di un esperto in incendi. Il risultato? Anche secondo l'ingegnere "l'origine dell'incendio è da individuare sicuramente all'interno del frigorifero Samsung". La presenza di componenti facilmente combustibili in combinazione con le sostanze organiche dei cibi, spiega l'esperto, hanno alimentato le fiamme, il cui innesto è avvenuto a partire dal termostato del compressore che ha subito danneggiato le tubazioni del gas refrigerante. Così, a luglio di quest'anno, è arrivata la valutazione dei danni, quantificati tra i 91.000 e i 127.000. La richiesta è stata fatta partire la scorsa settimana, ma Samsung continua a negare un coinvolgimento nella questione.