Mister Napster vuole comprare la Warner: corsi e ricorsi storici… al contrario
A volte basta davvero sedersi sulla sponda del fiume e aspettare che passi il cadavere del proprio nemico. A volte funziona: te ne stai lì, seduta, a pensare ai fatti tuoi, tanto che nemmeno ricordi di averlo avuto un arcinemico quando… Toh, ecco che il suo cadavere compare all'orizzonte e procede quieto, galleggiante, trasportato dalla corrente, ormai inoffensivo…
Capita. Garantito.
Provate a chiederlo a Sean Parker – alias Mr Napster- che oggi si trova nella piacevole posizione di sbattere in faccia il proprio successo a chi, anni prima, aveva tentato di stroncare la sua carriera: l'arcinemico in questione si chiama Warner Music e, in questo momento, pare che le cose non gli stiano andando propriamente alla grande. Quanto a Parker, invece, non potrebbe stare meglio. Mr Napster, infatti, è stato uno dei primi a fiutare l'affaire Facebook, ed ora si gode i frutti del suo ottimo istinto.
Ai tempi di Napster (se non sapete cosa sia, l'unica spiegazione è che siete vergognosamente troppo giovani) fu proprio la Warner uno dei guerrieri a capo della crociata contro il programma di file sharing, accusato di star attendando al mercato musicale. Al mercato, appunto, non certo alla musica. Da allora molto tempo è passato, e anche senza Napster il destino della musica è rimasto lo stesso: ha imboccato senza paura la via della diffusione e della condivisione gratuita.
Quello che, allora come adesso, le grandi case discografiche faticano a comprendere è che non è stato Napster a "segnare la fine del mercato musicale", è stata la musica stessa ad essersi consapevolmente liberata dal giogo del mercato, sfruttando la rete per diffondersi, farsi conoscere, parlare al mondo… Il tutto fuori dalle ristrette logiche commerciali e produttive che hanno appestato gli anni '80 e '90. E se proprio dobbiamo cercare qualcuno da incolpare, io punterei il dito sulle stesse case discografiche che, con il loro operato cinico, meschino e irrispettoso dell'arte, hanno convinto milioni di musicisti a non affidare più la loro opera alle spietate logiche di mercato.
Ed ecco che, ora, l'industria è in crisi. Tanto che la Warner Music rischia di essere rilevata da un gruppo di investitori tra i quali figura proprio Sean Parker. Per Mr Napster si tratta di un'occasione unica sia per farsi pubblicità -cosa che, com'è noto, ama immensamente- sia per prendersi l'agognata rivincita.
Del resto: la vendetta è un piatto che va servito freddo e, in questo caso, si tratta di un freddo che entra fin dentro le ossa.