Mobile Advertising, cresce il mercato italiano
Nel processo di informatizzazione che ha caratterizzato tutte le nazioni occidentali durante l'ultimo trentennio, la storia dell'Italia ha seguito un iter piuttosto particolare. Nonostante tuttora esistano zone del nostro paese non coperte da un banalissimo segnale adsl, il traffico internet su dispositivi mobili ha visto una crescita superiore a qualsiasi altro paese europeo, trascinandosi dietro ovviamente tutto il comparto pubblicitario interessato al settore.
Le ragioni di questa progressione irregolare sono principalmente due. La prima riguarda le infrastrutture; per le connessioni mobili è un adempimento di cui si occupano i gestori telefonici privati, interessati ad incrementare il mercato e i profitti, e tutto ciò comporta inevitabilmente un vantaggio per i consumatori, in termini di qualità dei servizi, abbassamento dei prezzi, accessibilità alle tecnologie.
Per quello che riguarda invece l'utenza fissa, i diversi governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre dimostrato uno scarsissimo interesse verso un ammodernamento degli impianti e delle strutture, e quello in carica ha forse battuto ogni record affermando chiaramente che la tanto attesa banda larga non è di certo in cima alle sue priorità (anzi, non ne fa proprio parte).
Queste due realtà parallele ed opposte hanno portato l'Italia in una condizione anomala rispetto al resto dei paesi europei. Mentre migliaia di utenti soffrono ancora i problemi legati al digital divide, gli investimenti dei provider telefonici, l'abbassamento dei prezzi e la diffusione di smartphone e tablet (forti del boom dei cellulari dell'ultimo ventennio) hanno aumentato a dismisura il traffico internet mobile, piazzandoci in cima ai paesi che utilizzano la rete tramite dispositivi portatili. Il mercato pubblicitario naturalmente non è rimasto immobile davanti a questa tendenza e tutti gli operatori del settore sono impegnati sempre maggiormente nel campo del mobile advertising.
Allo Iab Forum di Milano, Accenture Interactive ha presentato uno studio approfondito proprio sul campo della pubblicità su smartphone e tablet, un mercato che in Italia vale più di 21 milioni di euro. La percentuale rispetto al totale del digital advertising è ancora minima (3,5) ma comunque al di sopra della media europea (2,5) e gli investitori sono intenzionati ad aumentare il proprio impegno nel settore di almeno il 15% entro il prossimo anno. Questo successo ci colloca così in cima ai paesi europei per il mercato della pubblicità su mobile, secondi solo all'Inghilterra (96 milioni di investimento) ma prima di altre nazioni in forte crescita come Spagna e Turchia.
Ma non è soltanto il settore mobile a segnare una crescita per quello che riguarda l'ambito pubblicitario; anche i social media e il settore video stanno portando ai marketers non poca soddisfazione. Nel primo caso, seppur in assenza di uno studio approfondito sugli investimenti, l'aumento dei visitatori e il traffico in costante crescita sono indubbiamente segnali di grande attività, con un 68% di investitori soddisfatti delle campagne condotte tramite social media.
Per ciò che riguarda i video invece, l'opinione comune è che gli investimenti in tal senso siano stato finora abbastanza esigui e che occorrerà un maggiore impegno in termini di creatività e contenuti per cavalcare l'onda dei risultati comunque soddisfacenti ottenuti fino a questo momento (quasi 10% in più di visite rispetto allo scorso anno).