Sono ormai passati diversi anni da quando abbiamo smesso di utilizzare le musicassette, uno dei prodotti simbolo degli anni '90. Gli album o i mixtape – che Apple sta cercando di far rivivere in digitale – sono stati al centro dell'esperienza musicale di diverse generazioni prima di essere sostituiti dall'avvento degli mp3 e delle nuove tecnologie adottate dall'industria. Ma le musicassette sono davvero morte? Da una parte sì, perché ad oggi l'unica produttrice di nastri è la National Audio Company. Dall'altra assolutamente no, perché la stessa azienda ha annunciato di aver venduto più cassette nel 2014 che in ogni altro anno.
Sono 10 milioni, infatti, le musicassette vendute dalla NAC nel corso dello scorso anno, un numero che va a superare ogni altro risultato registrato nelle annate precedenti. Persino quelle "d'oro". Insomma, sebbene il mondo sia sempre più rivolto al digitale, al download di brani e allo streaming, l'industria della musica fisica – su cassetta, peraltro – sembra non voler cedere. "Eravamo troppo testardi per mollare" ha spiegato Steve Stepp, presidente della NAC . "Ora stiamo producendo più musicassette di sempre. A differenza del freddo suono del digitale, la musica analogica offre un qualcosa di intimo che attrae la nostra clientela".
La National Audio Company è stata fondata nel 1969 come una piccola azienda produttrice di cassette e oggi lavora con colossi del settore come Sony e Universal. Il suo più grosso progetto recente è stato realizzato in concomitanza con l'uscita del film I Guardiani della Galassia, occasione nella quale ha inciso e distribuito la colonna sonora del film su cassetta. Una grossa fetta di clienti della NAC appartengono alla fascia under 35 e, secondo Stepp, sono attratti da questo supporto perché "hanno imparato che la vita non è solo un mp3 e delle cuffie". La rinascita delle musicassette segue quella dei vinili, supporto che negli ultimi anni ha registrato una crescita enorme in termini di vendite.
