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Nel 2020 Facebook ha pagato 23 milioni di dollari per proteggere Mark Zuckerberg

Stando a un rapporto consegnato alla Securities and Exchange Commission, per la multinazionale il suo numero uno è in una posizione unica: il suo nome è “sinonimo di Facebook”, e per questo motivo critiche e indisposizione nei confronti dell’azienda da parte di utenti e osservatori vengono associati e spesso trasferiti alla sua persona.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il social network Facebook non è decisamente tra le realtà del mondo di Internet più universalmente apprezzata dai suoi utenti. Gli scandali di cybersicurezza e disinformazione che continuano da mesi ad avere l'azienda come protagonista stanno però attirando qualcosa in più di semplici critiche: stando a quanto dichiarato dall'azienda alla Securities and Exchange Commission statunitense, nel corso del 2020 al fondatore della piattaforma Mark Zuckerberg è stato assegnato un servizio di sicurezza personale costato ben 23 milioni di dollari.

Perché la scorta a Zuckerberg

Internamente al gruppo Facebook vengono condotti ogni anno degli studi specifici con lo scopo di determinare il livello di rischio corso dai dirigenti, e per l'anno che si è appena concluso sono state "identificate minacce specifiche nei confronti del signor Zuckerberg" che giustificherebbero le spese riportate. Stando al rapporto consegnato alla Securities and Exchange Commission, per la multinazionale il suo numero uno è in una posizione unica: il suo nome è "sinonimo di Facebook", e per questo motivo critiche e indisposizione nei confronti dell'azienda da parte di utenti e osservatori vengono associati e spesso trasferiti alla sua persona. Il fatto poi che il numero di questi utenti superi abbondantemente quota 2 miliardi e mezzo rende inoltre Zuckerberg "una delle personalità più riconoscibili e in vista del pianeta".

Costi quasi raddoppiati

Le spese relative al 2020 corrispondono però a circa il doppio di quelle relative all'anno precedente; l'aumento è stato spiegato con alcuni degli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi mesi: la pandemia di Covid-19 ha fatto aumentare i costi relativi alla sicurezza personale dell'imprenditore, mentre le elezioni statunitensi di fine 2020 hanno richiesto standard di protezione più elevati del normale. Nella cifra è incluso il costo del personale assegnato alla sicurezza di Zuckerberg nelle sue abitazioni e durante i viaggi, più quello relativo all'installazione, alla manutenzione e al funzionamento delle relative apparecchiature di sorveglianza nelle sue proprietà.

Spese in aumento

L'anno prossimo i costi totali relativi a queste pratiche interne al gruppo Facebook potrebbero aumentare. Come anticipato nello stesso documento, tra gennaio e febbraio il consiglio di amministrazione ha votato per assegnare una scorta di sicurezza anche ad altri membri dirigenziali del gruppo: in questo caso le giustificazioni sono state l'atmosfera seguita agli attacchi alla Casa Bianca del 6 gennaio 2021 e le attività di scrutinio alle quali vengono ultimamente sottoposte l'azienda e le attività dei direttori in questione.

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