Niente scontrino? Ecco un’app per stanare gli evasori
Sei un commerciante e non emetti lo scontrino fiscale? Da oggi hai un nuovo nemico (oltre alla Guardia di Finanza, è chiaro); si tratta di una nuova app creata appositamente per segnalare tutti gli esercizi commerciali in cui si cerca di fare i furbetti.
Sviluppato da un giovane programmatore torinese, Edoardo Serra, Tassa.li funziona in maniera molto semplice. Quando acquistiamo qualsiasi tipo di servizio, nel caso in cui il negozio o il bar non emetta scontrino fiscale possiamo segnalare tramite l'app il tipo di esercizio e l'importo non fatturato, ovviamente geotaggando il luogo dove avviene l'illecito.
Queste informazioni vengono poi inserite in un database e rese pubbliche sul sito dell'app (link), anche se ovviamente l'identità degli utenti che effettuano le segnalazioni viene coperta dalla privacy.
Lo scopo, secondo l'autore, è quello di creare una vera e propria mappa degli evasori e allo stesso tempo sensibilizzare le persone ad una maggiore attenzione verso quei commercianti che spesso evadono la procedura prevista.
Tassa.li è disponibile sia per Android che per iOS, anche se Serra sembra intenzionato ad estendere la compatibilità anche ad altre piattaforme, ed ovviamente non può mancare l'integrazione con Facebook, grazie alla quale possiamo pubblicare in tempo reale le nostre denunce, anche se per questioni di riservatezza non è possibile riportare il nome del negozio ma appare sul nostro profilo soltanto una generica frase di conferma della buona riuscita della segnalazione (“ho segnalato un episodio di evasione fiscale utilizzando tassa.li – guarda la mappa dell'evasione fiscale”).
Nel giro di pochi giorni dalla sua disponibilità sui vari App Store l'applicazione ha raggiunto quasi 3000 segnalazioni, con più di 1600 utenti attivi per un totale di quasi mezzo milione di euro “evasi”. Nella vana attesa di una risposta concreta e reale da parte del Governo in merito alla lotta all'evasione, è sicuramente meritevole di approvazione questa attività dal basso, che vede nella guerra ai furbetti una delle strade percorribili per risalire la china di questa terribile crisi economica che stiamo attraversando.