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No, Google non ha inserito Matteo Salvini tra i grandi scrittori

Tra Honoré de Balzac e Leonardo Sciascia, ma c’è chi lo vede anche tra Bukowski e Faulkner. Da diverse ore alcuni utenti si sono accorti che digitando la chiave di ricerca “grandi scrittori” su Google, il motore di ricerca restituiva una lunga lista di artisti del passato con uno strano intruso: Matteo Salvini.
A cura di Marco Paretti
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Tra Honoré de Balzac e Leonardo Sciascia, ma c'è chi lo vede anche tra Bukowski e Faulkner. Da diverse ore alcuni utenti si sono accorti che digitando la chiave di ricerca "grandi scrittori" su Google, il motore di ricerca restituiva una lunga lista di artisti del passato con uno strano intruso: Matteo Salvini. Lo ha denunciato l'associazione culturale Tlon, sottolineando anche che cercando "grandi giornalisti" appare ancora una volta Salvini accompagnato anche da Benito Mussolini. Ma è davvero uno scandalo? In realtà no, anzi: il motivo della presenza del ministro è dovuta allo stesso funzionamento di Google.

Bastava una semplice ricerca per capire il perché : la chiave "Matteo Salvini+grandi scrittori" avrebbe riportato gli utenti all'elemento che ha creato il cortocircuito in Google, cioè un post di Matteo Salvini dove ricordava il giornalista Gianni Brera. "Grande uomo, scrittore e giornalista! Quanto ci manca Gianni Brera" scriveva Salvini lo scorso 21 dicembre. Da qui l'algoritmo di Google deve aver interpretato male l'associazione tra il nome di una pagina "ufficiale" e quella dei termini scrittore e giornalista, provocando la presenza del nome del ministro all'interno della lista di scrittori.

Ovviamente la stessa ricerca ora riporta soprattutto gli articoli dei giornali che stanno ricalcando la questione del supposto scandalo. La prova può però essere fatta con Mussolini: cercando Benito Mussolini+grandi scrittori si ottengono diversi link ad articoli che associano le key "Benito Mussolini" e "grande giornalista". Da qui Google deve aver preso il nome del duce – che comunque considera "rilevante" – associandolo ad un lavoro che appare in diversi portali accanto al suo nome. Anche se non è direttamente legato a lui. Nessuno scandalo da parte di Google, quindi, ma solo uno scivolone dell'algoritmo. Che tutti questi articoli non faranno altro che cementificare, confermando a Google l'associazione tra i due termini.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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