No, il trillo di MSN non arriverà su WhatsApp: ecco perché
In queste ore sta circolando online una notizia che ha fatto sussultare il cuore ai numerosi internauti che nei primi anni 2000 chattavano online sulla piattaforma di messaggistica istantanea Windows Live Messenger (MSN): secondo fonti non confermate — recitano diverse testate — WhatsApp sarebbe sul punto di introdurre nella propria app il trillo, una funzione copiata proprio da Windows Live Messenger e che faceva squillare forzatamente il dispositivo del destinatario per attirare la sua attenzione in modo inequivocabile. Purtroppo (o per fortuna) la notizia non è reale, ma con tutta probabilità una bufala che trae ispirazione da una fake news pubblicata ormai a febbraio e ritornata a circolare in questi giorni.
L'indizio principale della non attendibilità della notizia è costituito dal fatto che la versione meno recente si trova su 8Satire, una pagina web che pubblica con taglio giornalistico storie vagamente verosimili ma completamente di fantasia. Sul portale, accanto alla notizia dell'arrivo del trillo su WhatsApp, si trovano storie su missili nord coreani che colpiscono i server di Facebook e altre amenità. Come accade per molte delle news relative a WhatsApp, l'autore apre il pezzo presente sul portale parlando di indiscrezioni e di caratteristiche ancora in fase di perfezionamento da parte degli sviluppatori — una premessa plausibile dalla quale scaturisce poi la descrizione delle false novità in arrivo esattamente come'è stata poi ripresa da diverse testate online in questi giorni. Si parla innanzitutto del fatto che per ricevere il trillo il contatto destinatario debba essere già online, e si specifica anche che — a differenza della spunta blu — la funzionalità non si potrà disattivare in alcun modo.
Tutto insomma combacia con quanto tornato sotto i riflettori in queste ore. Per quel che riguarda il motivo per cui si sta tornando a parlare della questione a due mesi dalla pubblicazione della notizia, torna forse in aiuto uno dei dettagli contenuti proprio nel pezzo originale, secondo il quale la novità era data in arrivo per il mese di aprile. Sulla questione è intervenuto però in queste ore il gestore di WaBetaInfo — sito decisamente attendibile dal quale arriva la maggior parte delle informazioni in anticipo sulla piattaforma di messaggistica — che su Twitter ha bollato la notizia come fake news.