Nuovo logo del Viminale, la rete grida al plagio
Il Ministero dell'Interno ha un nuovo logo, selezionato tra oltre 100 progetti pervenuti per creare un elemento grafico che permetta l'immediata identificazione con il Viminale e la sua attività per i cittadini. Il nuovo simbolo, disegnato dalla Inarea strategic S.r.l., è stato presentato dal Ministro Maroni lo scorso 11 luglio, dopo un periodo di lunga attesa, ma fin da subito in rete è scoppiata la polemica.
Il nuovo logo risulta infatti un po' troppo somigliante a quello utilizzato dalla "French property exhibition" e disegnato da un artista inglese tre anni fa. La segnalazione arriva dal blog Draft, ma per cancellare ogni dubbio noi di Tech FanPage abbiamo voluto provare a sovrapporre i due simboli ed in effetti la somiglianza è quantomeno sospetta.
I due elementi grafici sovrapposti combaciano perfettamente, l'unica differenza, oltre al colore della bandiera ovviamente, è rappresentata da un riflesso di luce presente nella versione italiana ed assente in quella francese. Per il resto le due figure geometriche sono identiche. Anche il lettering è praticamente uguale, pur essendo differenti colore e font del testo, e in generale il sospetto che si tratti di plagio appare quantomeno credibile.
Oltre alla penalizzazione della creatività nostrana ad alimentare le polemiche in rete sono stati anche i 3000 euro assegnati all'azienda vincitrice del concorso, per un prodotto che tutto sembra tranne che originale. Non sappiamo se la vicenda proseguirà e se ci saranno gli estremi per definire legalmente il plagio, ma è senza dubbio che due intuizioni così somiglianti tra loro appaiono come un'ipotesi davvero poco probabile.
UPDATE (28-07-2011)
Inarea strategic S.r.l. ha rilasciato un comunicato stampa sul proprio sito per rispondere alle accuse di plagio. Nel documento l'azienda nega tutte le imputazioni, sostenendo che "E’ sufficiente un minimo di buon senso per comprendere che, se proprio avessimo deciso di copiare, non saremmo stati tanto sprovveduti da farlo in maniera così puntuale e fedele. Soprattutto se il possibile destinatario dispone di una massa critica e di una visibilità come quelle del Ministero dell’Interno".
Inarea aggiunge: "Non conoscevamo, fino a qualche giorno fa, il disegno attribuito al collega Roy Smith, al quale abbiamo già formulato le nostre scuse.
L’autore del marchio per il Ministero dell’Interno è uno dei nostri direttori creativi. Lavora con noi da cinque anni ed ha un’esperienza di oltre un quarto di secolo, maturata all’interno di società del nostro settore, leader a livello internazionale.
Quando ha elaborato la sua idea, ha voluto rappresentare l’Istituzione italiana che si apre ai cittadini. Questo concetto, obbligato a tre bande colorate con la bianca al centro, aveva tra i possibili esiti grafici – anche nel senso della profondità – quello proposto".