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Office 365 vietato in alcune scuole tedesche: viola la privacy dei bambini

Il pacchetto di software Microsoft dedicato alla produttività in cloud non potrà più essere utilizzato nelle scuole dell’Assia, in Germania. Secondo le autorità locali alcune funzionalità violano la privacy degli utenti inviando dati potenzialmente sensibili a server i cui contenuti sono accessibili ad autorità statunitensi.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Niente Office 365 per i bambini e i ragazzi che nelle scuole dell'Assia, in Germania, si stanno avvicinando al mondo dell'informatica nelle aule di scuola: lo ha decretato l'amministrazione dello stato federale, rendendo illegale l'utilizzo della popolare raccolta di programmi per la produttività realizzata da Microsoft e progettata per un utilizzo in cloud. Secondo le autorità locali il pacchetto di software esporrebbe infatti suoi utenti a rischi per la privacy, proprio per la vocazione cloud che lo contraddistingue.

La decisione l'ha presa in particolare il garante per la protezione dei dati e la libertà di informazione sulla base della normativa GDPR entrata in vigore recentemente in tutta europa e su alcune valutazioni relative alle ultime versioni del pacchetto Office e al sistema operativo Windows 10. Al centro della questione ci sono i dati che questi software inviano autonomamente a Microsoft sui server statunitensi di Microsoft: si tratta di informazioni diagnostiche su come vengono utilizzati i programmi della casa di Redmond, che però contengono anche informazioni sensibili come oggetti delle email e locuzioni sottoposte al controllo del correttore ortografico.

Questo comportamento può essere inibito, ma parte attivo per impostazione predefinita e disattivarlo non è facile. L'unica soluzione per raccogliere questi dati sarebbe l'approccio opposto, ovvero raccoglierli solo previo consenso esplicito di ciascun utente coinvolto — consenso che però degli alunni minorenni non possono fornire. Similmente, il fatto che ci siano dei ragazzi coinvolti ha portato l'autorità considerare in modo negativo un altro fatto, ovvero che i data center utilizzati da Microsoft per lo stoccaggio di questi dati sono soggetti all'autorità di un Paese estero, gli Stati Uniti.

Microsoft da parte sua si è già detta grata al garante per le problematiche sollevate e disposta a discutere della questione per tentare di risolvere il problema, ma pur riguardando Office 365 la sentenza mette nel mirino qualunque software di produttività di provenienza estera basato anche solo parzialmente sul cloud che lavori in modo simile — dalla suite Google ai programmi Apple — costringendo le scuole locali a lavorare solamente su software non cloud.

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