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Ora Chrome blocca le pubblicità invasive

Da oggi, infatti, il browser di Big G bloccherà in automatico alcune tipologie di annunci pubblicitari per rendere l’esperienza di navigazione meno oppressiva.
A cura di Marco Paretti
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L'ultimo aggiornamento di Chrome, il popolare browser di Google utilizzato dal 59 percento degli utenti, piacerà a tutti quelli che odiano le pubblicità invasive sul web. Da oggi, infatti, il browser di Big G bloccherà in automatico alcune tipologie di annunci pubblicitari per rendere l'esperienza di navigazione meno oppressiva e, all'interno dei portali che non rispettano le regole delle associazioni di pubblicità, il software bloccherà tutti gli annunci, anche quelli di Google. Un'idea che ha come obiettivo quello di liberarsi delle pubblicità invadenti che impediscono la fruizione dei contenuti, cercando allo stesso tempo di spingere gli annunci più interessanti a livello visivo.

La mossa ha però provocato diverse polemiche da parte di tutti quelli utenti che nella decisione di Google vedono solo un altro modo per spingere l'industria a preferire gli annunci di Google, che ad oggi rappresenta il business chiave per l'azienda: lo scorso anno ha portato nelle casse di Big G circa 95 miliardi di dollari. Secondo Gary Reback, avvocato della Silicon Valley, "Google sta utilizzando la sua forte posizione nel mercato dei browser per impedire agli utenti di usare app di terze parti che bloccano le pubblicità che Google vuole per generare profitti". Insomma, Google proporrebbe un adblock "amico" dei suoi annunci per evitare che gli utenti ne utilizzino uno in grado di bloccare anche quelli proposti dall'azienda di Mountain View.

"Google resta impegnata nel tentativo di migliorare l'esperienza online legata alla pubblicità, lavorando in collaborazione con l'industria pubblicitaria" ha spiegato un portavoce di Google,  che respinge le accuse. Dal 2016 Big G fa parte della "Coalition for better ads", un gruppo di inserzionisti, editori e aziende tecnologiche che ha deciso quali tipologie di pubblicità risultano più fastidiose per gli utenti e che li spingono ad installare un adblock. Google sarebbe stata la figura più influente del gruppo e quella che ha deciso gran parte delle regole pubblicitarie.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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