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Padova, multati perché giocavano a Pokémon Go sul motorino

Multati perché pizzicati mentre giocavano a Pokémon sul motorino. È il caso di Arturo e Marcello, due giovani di Padova che alle prime luci del mattino hanno deciso di girare la città per catturare quanti più Pokémon possibile con l’ormai celebre applicazione Pokémon Go.
A cura di Marco Paretti
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Multati perché pizzicati mentre giocavano a Pokémon sul motorino. È il caso di Arturo e Marcello, due giovani di Padova che alle prime luci del mattino hanno deciso di girare la città per catturare quanti più Pokémon possibile con l'ormai celebre applicazione Pokémon Go, un gioco che sfrutta la realtà aumentata per consentire ai giocatori di cercare e catturare i mostriciattoli tascabili nel mondo reale. Oltre a Pikachu e Squirtle, però, i due sono tornati a casa con un bottino a dir poco sgradito: la prima multa italiana causa Pokémon. Il motivo? Giravano in due su un cinquantino, con gli smartphone in mano e, soprattutto, senza documenti.

Così è scattata la sanzione da 210 euro, nonostante la giustificazione del giovane alla guida: "Mi sono dimenticato sia dell'assicurazione che della patente perché mi sono svegliato alle 5 per cercare i Pokémon". Marcello, 20 anni, e Arturo, 19 anni, sono due veterani di Pokémon Go, nonostante il gioco sia uscito solo lo scorso 6 luglio: ormai hanno sfiorato entrambi il 21esimo livello. L'ultima loro "avventura", però, è finita davanti a due carabinieri di Prato della Valle che hanno fermato i due ragazzi perché impegnati ad armeggiare con tablet e smartphone a cavallo di un motorino alle prime luci del mattino.

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"Eravamo liberi di muoverci come volevamo, ai 10-15 all'ora, senza pericoli di auto e traffico" hanno spiegato. "Forse ci siamo fatti prendere un po' troppo e alle 8, quando più di qualcuno si era messo in strada, i carabinieri ci hanno notati e ci hanno fermato". Si trovavano sul marciapiede di una via di Padova, intenti a catturare Pokémon e conquistare palestre. "I carabinieri sono inizialmente parsi molto diffidenti e severi, poi quando abbiamo spiegato che eravamo a caccia di Pokémon si sono quasi messi a ridere" hanno raccontato, sottolineando come l'ilarità non li abbia salvati da una salata multa. Sanzione dovuta non tanto all'utilizzo dell'app quanto all'essere usciti senza documenti: "Poteva andarci peggio. Abbiamo fatto presente ai carabinieri di prepararsi: da qui in poi le multe ‘per Pokémon' saranno sempre di più".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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