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Perché anche una pistola caricata a salve può uccidere

Gli investigatori stanno ancora accertando le dinamiche precise dell’incidente che ha coinvolto l’attore Alec Baldwin, e in particolare dovranno capire se l’arma con la quale ha inavvertitamente ucciso la direttrice della fotografia Halyna Hutchins fosse effettivamente caricata a salve, ma la realtà è che anche in questo caso una pistola può uccidere o ferire gravemente chi si trova a portata di tiro.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La notizia del colpo di arma da fuoco letale sparato dall'attore Alec Baldwin sul set del film "Rust" sta facendo il giro del mondo. Stando alla ricostruzione delle forze dell'ordine l'attore stava scaricando una pistola di scena che doveva essere caricata a salve, ma nello sparare i colpi ha ferito inavvertitamente il regista Joel Souza e la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, uccidendo quest'ultima. Gli investigatori stanno ancora accertando le dinamiche precise dell'incidente, e in particolare dovranno capire se l'arma fosse effettivamente caricata a salve, ma la realtà è che anche in questo caso una pistola può uccidere o ferire gravemente chi si trova a portata di tiro.

Armi vere, proiettili finti

Il primo aspetto da tenere in considerazione è che le pistole di scena possono essere repliche non funzionali, ma in alcune produzioni possono essere anche armi da fuoco autentiche utilizzate come oggetti di scena. In questi casi gli oggetti non sono semplicemente identici agli originali: sono essi stessi gli originali, che vengono semplicemente caricati con cartucce speciali definite appunto salve. Il motivo per cui si può arrivare a una scelta del genere è la ricerca del realismo – non solo estetico ma anche funzionale: le armi da fuoco hanno un peso e una densità diversi rispetto ai corrispondenti oggetti di scena, e queste caratteristiche hanno un impatto sulla recitazione dell'attore e la resa della scena.

Come funzionano le salve nelle armi da fuoco

A rendere relativamente innocua un'arma da fuoco non modificata e utilizzata in scena sono esclusivamente le cartucce, costruite in modo solo leggermente diverso rispetto alle munizioni letali utilizzate fuori dal set. Le due tipologie di certucce condividono infatti la maggior parte della struttura di funzionamento: un innesco alla base accende la polvere da sparo contenuta nel bossolo, e la reazione chimica che ne risulta produce un'esplosione di gas incandescente. Nelle normali cartucce questa reazione spinge il proiettile vero e proprio lungo la canna e verso il bersaglio, mentre nelle cartucce a salve il proiettile è sostituito da un sigillo in cera, ovatta, plastica o altri materiali.

Perché anche una pistola a salve è pericolosa

La potente reazione chimica che avviene in una pistola caricata a salve è dunque la stessa alla base del funzionamento di un'arma da fuoco vera; del resto l'esplosione, il lampo e il rinculo sono autentici e rientrano tra i motivi per i quali sul set vengono predilette armi vere. Allo stesso tempo però sono reali anche gli inconvenienti ai quali un loro utilizzo improprio di queste armi può portare: dai gas incandescenti generati nell'esplosione fino al sigillo applicato alla cartuccia, passando per eventuali detriti nella canna – tutti questi elementi, espulsi dalla bocca da fuoco possono causare ferite e danni anche letali a chi si trova a portata di tiro.

I gas in particolare danno origine a una potente onda d'urto concentrata, che a distanza ravvicinata può ustionare o fratturare le ossa di chi è a tiro; i sigilli in plastica possono essere espulsi dalla pistola e colpire chi si trova nelle vicinanze, mentre i detriti possono trasformarsi in veri e propri proiettili. L'attore Jon-Erik Hexum è scomparso nel 1984 proprio per essersi sparato, per scherzo e a distanza ravvicinata, un proiettile a salve utilizzando un'arma da fuoco di scena. Al momento però è ancora presto per sapere cosa sia successo nel caso di Alec Baldwin con Halyna Hutchins e Joel Souza.

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