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Perché gli aerei non possono decollare o atterrare con il pilota automatico

La società francese Airbus ha annunciato di aver condotto con successo i primi test per il decollo di alcuni suoi velivoli gestito da un pilota automatico. In futuro lavorerà anche su atterraggio e rullaggio, mentre questa componente finora è stata ritenuta affidabile solamente per le fasi di crociera.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Poche settimane fa la società francese Airbus ha completato i primi test per il decollo di un aereo di linea con pilota automatico: i voli di prova sono stati otto, tutti portati a termine con successo sul finire dell'anno scorso, ma la notizia è stata data solamente in queste ore e sta rapidamente facendo il giro del mondo. In effetti — nonostante gli aerei di linea attuali volino per la maggior parte del tempo con un sistema di guida automatico — le fasi di decollo e di atterraggio sono ancora quasi del tutto responsabilità dei piloti, almeno per il momento.

Decollo e atterraggio autonomi: troppe variabili

A differenza di quanto avviene ad altezza e velocità di crociera, le fasi di decollo e atterraggio di un aereo sono caratterizzate da un numero molto più alto di variabili da prendere in considerazione per un pilota — che sia umano o sintetico. A 10000 metri di altezza gli aspetti principali da tenere sotto controllo per condurre un volo con successo sono il mantenimento della rotta e dell'altitudine o la presenza di eventuali correnti o turbolenze — e anche in questi casi, i piloti automatici non si occupano comunque di tutto: sono infatti le controparti in carne ed ossa a controllare aspetti come le condizioni metereologiche ed eventuali adeguamenti della rotta in risposta a queste ultime, il tutto mentre rimangono vigili e pronti a riprendere i controlli in caso di imprevisti.

Il distacco del velivolo dal terreno e il suo ritorno al suolo sono fasi più complesse: non possono essere gestite da computer che, di fatto, sono molto meno sofisticati di quanto il termine "pilota automatico" possa lasciar intendere. Non si tratta di dispositivi veramente intelligenti, ma di macchinari che reagiscono a informazioni provenienti dai sensori di bordo con risposte altrettanto elementari; manca loro insomma la capacità di adattarsi veramente alle condizioni esterne, comprendendole nel loro insieme ed elaborando strategie per compensare variabili in costante cambiamento.

Un passeggero potrebbe far atterrare un aereo con l'autopilota?

Con l'introduzione di algoritmi di intelligenza artificiale in questi sistemi è possibile che in futuro si arrivi a piloti automatici veramente in grado di condurre un velivolo in tutte le sue fasi. Airbus sta già lavorando a sistemi capaci di guidare gli aerei anche nel rullaggio, mentre il sistema utilizzato per il decollo fa ampio uso proprio del machine learning, per identificare gli elementi della pista di decollo e procedere senza intoppi fino al distacco dal terreno.

Anche dopo aver superato questa soglia però la presenza di piloti addestrati rimarrà sempre fondamentale in qualunque fase del volo di un aereo — atterraggio incluso, dove nonostante siano già in funzione e a disposizione sistemi di autolanding, si tratta comunque di sistemi che non possono ancora sostituire l'esperienza di un pilota in carne e ossa.

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