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Perché gli agricoltori iniziano a guardare a TikTok per fare affari

La versione cinese della piattaforma di condivisione video sta attirando sempre più agricoltori e fattori che per promuovere la propria attività pubblicano brevi clip dove non mostrano i prodotti in primo piano, ma brevi estratti di vita rurale. Gli spettatori si interessano ai contenuti e successivamente acquistano i prodotti presenti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Pensando alle app di condivisione social come YouTube, Instagram e TikTok si può tentare di immaginare quale sia la tipologia di contenuti che va per la maggiore sulle loro pagine, eppure di quando in quando emergono dalla massa dei profili, delle foto e dei video che pur in modo imprevedibile incontrano il favore di centinaia di migliaia di fan. È il caso di Ma Gongzuo, che possiede una fattoria in Cina e che su Douyin, la versione cinese di TikTok, conta più di 700000 follower e fa parte di una generazione di agricoltori che hanno iniziato a condividere il proprio mondo online per dare una svolta agli affari.

L'app, separata dalla controparte globale battezzata TikTok, del resto è una potenziale miniera d'oro per chi cerca un pubblico di spettatori: in Cina può contare su un totale di centinaia di milioni di utenti, 400 milioni dei quali la aprono ogni singolo giorno per guardare almeno una clip. A questa platea potenzialmente sterminata, Ma Gongzuo e un esercito di altri agricoltori e fattori non mostrano necessariamente i propri prodotti come avverrebbe in un contesto pubblicitario; piuttosto, preferiscono arricchire i loro profili con clip di vita rurale dove mostrano la propria quotidianità insieme ai processi produttivi che portano alla realizzazione dei prodotti. È in questo modo – ha raccontato Ma all'AFP – che le persone si interessano al suo profilo e successivamente ad acquistare merce da lui.

Ma nello specifico è un apicoltore di 31 anni, e prima di far decollare la sua attività aveva già provato senza successo ad abbandonare il villaggio natio per tentare una carriera imprenditoriale nel mondo dell'ecommerce. Dopo il ritorno a casa e la scoperta di questo canale di promozione, ora vende tra 250 e i 400000 euro di miele ogni anno, senza contare gli introiti derivanti dagli altri prodotti. "I miei follower possono forse intuire che io venda miele – ha affermato – ma sono loro a decidere di contattarmi per dirmi di volerlo comprare".

Per Ma la sua storia può essere d'esempio, un attestato del fatto che "è possibile aprire un'attività fruttifera anche in un'area rurale". Dall'altra parte per Doujin simili video possono contribuire ulteriormente al successo della piattaforma, tanto che stando a quanto riporta AFP l'azienda si sarebbe industriata per raggiungere 26000 attività rurali e insegnare ai proprietari l'arte di realizzare TikTok accattivanti.

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