Immuni è finalmente uscita e, come previsto, alcuni smartphone non la possono installare. Per chi ha seguito il difficile sviluppo dell'applicazione italiana di tracciamento questa non è stata una sorpresa, ma il fatto di non poter installare Immuni potrebbe far nascere una giusta domanda in molti utenti: perché è necessaria una versione del sistema operativo che il mio smartphone non può installare? Non aveva senso renderla disponibile per quanti più telefoni possibile? Assolutamente sì, ma questa volontà si scontra con necessità tecniche che dipendono, appunto, dagli ultimi aggiornamenti software.
Scorrendo per le recensioni per lo più positive presenti sia sull'App Store che sul Play Store, i commenti negativi sono quasi sempre legati all'impossibilità di installare l'app sul proprio telefono. Spesso, per esempio, si legge di utenti Apple dotati di iPhone 6 che non riescono a installare Immuni. È vero, perché iOS 13.5, fondamentale per il funzionamento dell'app, può essere installato solamente a partire dall'iPhone 6S. Stesso discorso per gli smartphone Android, che devono supportare Android 6 e gli ultimi aggiornamenti ai Google Play Services. Nel caso del sistema di Google la situazione è più complessa perché il numero di smartphone è molto più ampio, ma è ragionevole pensare che i dispositivi più attempati non possano far girare l'applicazione. Ma perché?
Il motivo, appunto, è legato a una necessità tecnica. Immuni si basa sul nuovo sistema di notifiche di Apple e Google, un'infrastruttura rilasciata poche settimane fa che consente alle applicazioni governative di tracciamento di funzionare senza problemi sui telefoni – che altrimenti limiterebbero alcune funzioni relative al bluetooth e al funzionamento in background – e di accedere alla funzione di notifiche di esposizione. Qui si presenta il problema: questi aggiornamenti sono compatibili solamente con i telefoni supportati da iOS 13.5 (nel caso degli iPhone) e da Android 6 e superiori con Google Play Services aggiornati (Android). Vuol dire che tendenzialmente tutti i telefoni usciti negli ultimi anni (o comunque a partire dal 2015) sono compatibili con Immuni. Qualcuno resterà fuori, certo, soprattutto i più longevi telefoni della mela (tanto che quasi tutte le recensioni parlano di iPhone 6). Ma a chi si chiede perché l'app non è compatibile con i vecchi iOS o Android, bhe, il motivo è puramente tecnico. Per attivare il sistema di notifiche serve un aggiornamento importante, che non può coinvolgere versioni "abbandonate" da anni. E allo stesso tempo l'app non può essere retrocompatibile con vecchi sistemi operativi perché, appunto, manca il supporto all'infrastruttura di notifiche.