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Il colore del cielo degli incendi californiani sta mandando in tilt le fotocamere degli smartphone

Tra gli abitanti californiani che stanno cercando di documentare cosa sta succedendo nella loro area con i propri smartphone, molti non stanno riuscendo a pubblicare fotografie fedeli di uno degli aspetti più angoscianti dell’emergenza: il colore del cielo che ha trasformato città e paesaggi in panorami apocalittici.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Foto: Twitter.com, @teriarchibbles
Foto: Twitter.com, @teriarchibbles

In questi giorni stanno facendo il giro della Rete le fotografie scattate in California per raccontare i devastanti incendi che stanno sconvolgendo l'area. A causa delle fiamme e del fumo sprigionato dai roghi il cielo sopra alcune località come San Francisco è diventato color rosso acceso, tanto che gli smartphone moderni fanno fatica ad adattarsi allo scenario e rendono difficile o impossibile riprenderlo per come si sta presentando.

Il cielo rosso appare normale

La denuncia arriva da molti utenti sui canali social, che lamentano come il cielo californiano fotografato o ripreso dal loro telefono venga riprodotto con colori scarichi, che non sono neanche lontanamente comparabili alle tonalità inquietanti che appaiono davanti ai loro occhi. In alcuni casi l'intenso arancio che avvolge gli edifici sembra una semplice cappa di smog, mentre in altre fotografie la situazione a San Francisco e dintorni sembra essere quella di una normale giornata di nebbia in città: il problema deriva da una funzione della fotocamera pensata per correggere la riproduzione dei colori e migliorare i risultati delle foto.

Perché gli smartphone vanno in tilt

Tra le modifiche automatiche che gli smartphone moderni effettuano sulle immagini che intercettano in effetti c'è una continua operazione di correzione dei colori. I dati registrati dai sensori degli smarphone sensore vengono interpretati per fare sì che la tonalità delle luci in foto e video risulti sempre naturale, anche quando fonti di illuminazione artificiale come lampioni a incandescenza e neon rischiano di produrre risulati inguardabili.

Nella maggior parte dei casi questi sistemi riconoscono in automatico lo scenario nel quale stanno lavorando e modificano la sensibilità ai colori delle varie componenti del sensore con risultati positivi: la pelle, i capelli, gli occhi e gli indumenti dei soggetti hanno un colore naturale e il resto delle ambientazioni. Quel che sta succedendo in California di normale ha ben poco, tanto da non essere stato previsto da chi ha sviluppato gli algoritmi che governano queste funzioni negli smartphone. Di fronte al cielo arancio, le fotocamere pensano semplicemente che l'ambiente sia illuminato da una lampada a incandescenza e tentano di neutralizzarne gli effetti privilegiando le tonalità blu all'interno della fotografia.

Fortunatamente non tutti gli smartphone si comportano allo stesso modo, ma in alcuni modelli è stata eliminata la possibilità di modificare manualmente il parametro che regola questo aspetto di foto e video, ovvero la temperatura del bianco. A questi utenti rimane una sola possibilità: modificare il materiale in post produzione per renderlo più simile alle ambientazioni originali, magari con app gratuite come Snapseed o con l'editor di fotografie che spesso i produttori dei telefoni includono nel sistema operativo.

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