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Perché oggi c’è il No Stream Day, lo sciopero degli streamer e del pubblico di Twitch Italia

Oggi è il No Stream Day, giornata di sciopero di streamer e pubblico su Twitch come segno di solidarietà al ban di Sdrumox, noto content creator italiano. L’iniziativa esprime un certo malcontento tra gli utenti della piattaforma viola per sua la politica di segnalazione e di ban, definita poco chiara.
A cura di Lorena Rao
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Oggi, accedendo a Twitch, non troverete i vostri streamer preferiti. Perché oggi è il No Stream Day, l'iniziativa italiana che prevede uno sciopero dei vari content creator (e quindi anche del loro pubblico) come segno di solidarietà verso un partner bannato dalla piattaforma viola per motivi poco chiari, ossia Sdrumox. Ciò ha generato un certo malcontento tra i professionisti della piattaforma per la politica di regolamentazione e di gestione del ban (o sospensione, per chi non conosce il gergo di Twitch). Un tema caldo, già trattato da Fedez in live, in occasione dell'ennesimo ban al content creator Homyatol, anche questo per motivi sconosciuti. Tant'è che in live il rapper e influencer italiano ha parlato di "omertà che regna sovrana in Twitch".

Il problema, come riporta il portale Webboh, è che "i ban vengono giudicati in modo discrezionale, dunque può capitare che chi prende la decisione finale commetta degli errori. Per questo le segnalazioni devono essere usate con parsimonia ed intelligenza". La questione dunque non è tanto legata ai motivi del ban (Twitch è molto attenta affinché non venga violato il copyright della musica, non compaiano nudità o non vengano detti insulti razzisti), ma a come questo viene gestito. Lo stesso protagonista della vicenda, Sdrumox, ha pubblicato un corposo video su YouTube, in cui spiega le dinamiche incredibilmente fumose e poco chiare con cui Twitch, sia nella sede centrale in America che nella sede italiana, ha seguito la sua storia.

Il problema infatti non è il ban in sé, legato ad esternazioni razziste da parte di Sdrumox durante una live di maggio scorso, ma alla poca chiarezza con cui la vicenda è andata avanti da mesi, che non solo non ha permesso al content creator di riprendere la propria attività, ma nemmeno di fare comunicazioni ufficiali ai propri follower, comparire in live in altri canali della piattaforma, e così via. Un vero proprio vincolo alla sua professione di streamer. Obiettivo quindi del No Stream Day è quello di chiedere a Twitch un processo più semplificato e chiaro delle segnalazioni, per far sì che la piattaforma resti un punto fermo della creatività e della professionalità, nel massimo rispetto di tutti. Intanto la piattaforma viola, che ricordiamo essere gestita da Amazon, si è già pronunciata a riguardo, affermando che già da aprile scorso è al lavoro per rendere meno problematico il processo di segnalazione e ban.

Sulla questione è anche intervenuto David Dall’Aglio, CEO di eVox.gg, l'azienda italiana di management di streamer, atleti e artisti attivi su Twitch, che ci ha dichiarato: "Questo è un turning point, nel quale centinaia di persone che dedicano la loro vita alla creazione di contenuti dal vivo, rivendicano che il loro è un lavoro. Ci sono tante regole che giustamente vanno seguite, è giusto che ci siano anche dei diritti chiari e non interpretabili. Speriamo che questa giornata sia uno spunto di riflessione per aprire un dialogo sano nell'interesse di tutti".

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