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Perché se lavori da casa non dovresti pubblicare la foto della tua scrivania

L’attivazione sempre più frequente di lavori in modalità smart working, sta facendo aumentare il numero di persone che desidera documentare questa novità sui social. Una scrivania di lavoro, soprattutto a casa, può però contenere informazioni sensibili sia sulla propria mansione, sia sulla propria vita personale.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Con l'isolamento a causa del coronavirus molte aziende sono state costrette a prendere una decisione che avrebbero dovuto prendere già giorni fa: concedere alla propria forza lavoro di lavorare da casa. Per molti lo smart working è una novità assoluta che può risultare stimolante e degna di essere raccontata sui social, tanto che alcuni lo stanno già facendo — pubblicando online le foto della propria scrivania o del soggiorno attrezzati per affrontare le sessioni di lavoro a domicilio. Voler documentare ad amici e parenti questo aspetto della propria vita è sacrosanto, ma nel farlo occorre comunque fare attenzione alle foto che si pubblicano.

Una scrivania di lavoro in effetti può contenere informazioni preziose per chi va a caccia di dati sensibili. Accanto alla tastiera possono essere appoggiati contratti, progetti e altre tipologie di documenti; sul monitor o nelle sue vicinanze possono trovarsi post it con password e altre credenziali per l'autenticazione su piattaforme ad accesso riservato. I contenuti dello schermo rappresentano un'altra potenziale miniera per un furto di dati o semplicemente per ha interesse nel ficcare il naso negli affari altrui: il desktop del sistema operativo, le schede aperte sul browser e le app in esecuzione possono rivelare gli impegni futuri o il ruolo che ricopre una persona in un'azienda e renderla un bersaglio privilegiato per un hacker, oppure risultare semplicemente imbarazzanti.

Pubblicare foto che ritraggono la propria postazione di lavoro su Twitter, Facebook o Instagram mette tutti questi dati (insieme a informazioni sull'arredamento di casa, la composizione familiare numerosi altri indizi su tenore di vita e abitudini quotidiane) a disposizione di potenziali estranei. Senza misure per la riservatezza, foto e video finiscono letteralmente sotto gli occhi di chiunque si imbatta nel proprio profilo; se invece le impostazioni della privacy sono state gestite correttamente permane comunque il rischio che tra i propri amici o follower

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