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Perché St3pNy non è in carcere nonostante la condanna

Dopo la condanna a 8 mesi di reclusione decisa dal Tribunale di Firenze la scorsa settimana, qualcuno si aspettava che St3pNy finisse davvero in galera oppure, addirittura, che ci fosse già. Ecco perché probabilmente non andrà mai in carcere.
A cura di Marco Paretti
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St3pNy non è in carcere. Dopo la condanna a 8 mesi di reclusione decisa dal Tribunale di Firenze la scorsa settimana, qualcuno si aspettava che lo youtuber finisse davvero in galera oppure, addirittura, che ci fosse già. Stefano Lepri, però, difficilmente passerà del tempo dietro le sbarre. Il motivo è semplice: non sempre quando si commette un reato si finisce in carcere e, nel caso in questione, allo youtuber potrebbe essere stata data la condizionale, cioè una sospensione della condanna (che deve essere inferiore ai due anni) per due o cinque anni: se durante questo periodo non vengono commessi reati, il reato si estingue.

Nel caso di St3pNy, gli 8 mesi di reclusione sono il risultato di una condanna per evasione fiscale. Nel 2017 lo youtuber ha evaso per circa 76.000 euro, non presentando la dichiarazione a fini Iva per redditi pari ai 334.000 euro. St3pny ha chiuso accordi pubblicitari con le aziende sponsor usando la cessione del diritto d'autore che non prevede il versamento dell'Iva. Questo ha quindi dato il via alle indagini culminate poi nella condanna a 8 mesi di reclusione. Essendo però la prima condanna ed essendo inferiore ai 2 anni, il giudice avrà acconsentito alla condizionale per Lepri, che come ha comunicato sul suo profilo Instagram continuerà "a fare ciò che amo".

Insomma, i prossimi video di St3pNy non arriveranno dal carcere (in quel caso, peraltro, non li avrebbe proprio potuti girare) e la sua presenza online continuerà senza intoppi. Certo ora il giovane youtuber dovrà stare attento a non compiere altri illeciti e soprattutto dovrà fare pace con la sua linea di difesa in merito alla questione del pagamento delle tasse. Se da un lato lui dice che non esistono codici ATECO (cioè quei codici che identificano un'attività) per gli youtuber, dall'altro sulla dichiarazione dei redditi è chiaramente presente una casella denominata "redditi diversi" che quindi non giustifica un mancato pagamento delle tasse.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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