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Perché ti deve interessare se negli USA si salva anche WeChat

Nelle ultime ore un giudice di San Francisco ha confermato di non voler annullare il blocco ai tentativi da parte del governo di mettere al bando WeChat, l’altra applicazione oltre a TikTok presa di mira dall’amministrazione Trump nel corso degli ultimi mesi. Una decisione che evita una situazione potenzialmente disastrosa per molti prodotti e servizi.
A cura di Marco Paretti
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Anche se non utilizzate WeChat per comunicare, la notizia della supposta salvezza dell'app negli Stati Uniti deve interessare anche voi. Nelle ultime ore un giudice di San Francisco ha confermato di non voler annullare il blocco ai tentativi da parte del governo di mettere al bando WeChat, l'altra applicazione oltre a TikTok presa di mira dall'amministrazione Trump nel corso degli ultimi mesi. Insomma, proprio come per il social network che fa paura a Facebook, anche il servizio di messaggistica sembra aver trovato una scappatoia per sopravvivere negli Stati Uniti. Un elemento importante che ha evitato una situazione potenzialmente gravissima.

Come spiegavamo poche settimane fa, infatti, il problema legato al ban di WeChat è generato dal suo proprietario: Tencent. Qualcuno lo conoscerà e qualcuno l'avrà letto da qualche parte: si tratta di un colosso cinese che attualmente possiede una grossa fetta di azioni in alcuni dei prodotti statunitensi più popolari. Un esempio? Tencent possiede il 40 percento di Epic Games, lo sviluppatore di Fortnite. Ma anche il 100 percento di Riot Games, lo sviluppatore di League of Legends, e l'80 percento di Supercell, sviluppatore di Clash of Clans. Senza parlare della casa di produzione Tencent Pictures, ormai coinvolta in un grande numero di produzioni hollywoodiane, e della presenza dell'azienda in realtà come Snapchat, Universal Music e Spotify.

L'ordine esecutivo non implicava necessariamente problematiche per queste realtà né un ban delle relative app dagli store digitali, ma fare affari con Tencent rischiava di diventare sempre più complicato. Con conseguenti ripercussioni su tutta una serie di prodotti. Ora, invece, sembrerebbe che anche questa realtà cinese possa salvarsi negli USA. Secondo il giudice Laurel Beeler, il Governo statunitense non avrebbe fornito sufficienti prove dell'esistenza di problematiche di sicurezza significative causate dalla presenza di WeChat negli USA. Insomma, per il momento WeChat resta attiva, in attesa come TikTok di una decisione definitiva.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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