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Covid 19

“Posso uscire?”, su Google aumentano le ricerche sull’isolamento in casa

Dallo smart working all’autocertificazione, passando per Skype, Google Meet e solidarietà digitale: tra le ricerche più gettonate di queste ore sui motori di ricerca abbondano quelle relative agli obblighi o alle raccomandazioni emessi dal governo nelle ultime ore. Parola d’ordine: restare a casa.
A cura di Lorenzo Longhitano
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L'inasprimento dei provvedimenti adottati dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus in Italia ha provocato la preoccupazione di molti, ma ha anche avuto l'effetto positivo di ricordare a tutti l'importanza di una misura fondamentale per contrastare l'avanzata dell'epidemia: restare a casa. Fino a pochi giorni fa in effetti assembramenti e socialità erano rimasti all'ordine del giorno anche nelle cosiddette zone gialle, mentre in queste ore stanno emergendo i primi segnali di un'inversione di tendenza. A testimoniarlo ci sono le ricerche Google degli utenti italiani, che stanno facendo registrare un picco per locuzioni come "smart working", "restare a casa" e "posso uscire", e in generale per i termini connessi agli obblighi o alle raccomandazioni recenti di non uscire dalle mura domestiche.

Gli italiani — anche in seguito ai concitati fatti di questo weekend e al provvedimento che ha limitato gli spostamenti in Lombardia e in numerose altre province — vogliono assicurarsi delle condizioni nelle quali è permesso loro di lasciare le proprie abitazioni, ma non solo. Lo smart working — le modalità di telelavoro che sempre più aziende stanno attivando o farebbero meglio ad attivare tra i dipendenti — è tra gli argomenti più ricercati del periodo, ma in generale tutti i termini di ricerca connessi alla nuova condizione nella quale si è trovato il Paese in queste ore sono in aumento.

Le altre voci più cercate

Classroom, presente tra i primi posti delle ricerche degli italiani, si riferisce alle aule digitali, ovvero alla possibilità per gli alunni di continuare a seguire le lezioni da casa in contatto streaming con i docenti; le ricerche di Skype e Google Meet si riferiscono a piattaforme che consentono proprio di rimanere in contatto tramite videochiamate e strumenti di collaborazione online; l'Autocertificazione è una delle soluzioni ideate dalle autorità per giustificare gli spostamenti all'interno delle zone isolate; la Solidarietà digitale infine si riferisce ai beni e ai servizi messi a disposizione online da diverse aziende per aiutare i residenti nelle zone colpite dai provvedimenti ad affrontare i prossimi giorni.

Rimanere nelle proprie case del resto è il modo migliore per non ammalarsi e non far circolare il coronavirus. Non per niente sono sempre di più le personalità del mondo dello spettacolo, i politici e le persone comuni che dopo settimane di titubanza hanno finalmente iniziato a diffondere l'unico messaggio sensato a questo proposito, anche sotto forma di hashtag: #iorestoacasa.

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