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Privacy online: Apple citata per tracking illecito dei dati

Il tema della privacy diventa ogni giorno più scottante. Dopo avervi parlato della proposta da parte di Mozilla di utilizzare delle icone per la gestione…
A cura di Mario Maaroufi
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Il tema della privacy diventa ogni giorno più scottante. Dopo avervi parlato della proposta da parte di Mozilla di utilizzare delle icone per la gestione della privacy, la questione dei dati personali venduti ad aziende e compagnie pubblicitarie torna a far discutere, coinvolgendo questa volta anche un'azienda di fama mondiale come la Apple. La nota casa di Cupertino, assieme ad altre aziende creatrici di app come Pandora e Dictionary.com, è stata citata per aver aiutato alcune compagnie pubblicitarie ad ottenere segretamente delle informazioni sugli utilizzatori degli iPhone, tra cui anche il luogo di provenienza.

Il tutto è stato possibile grazie ad un numero identificativo chiamato UDID (Unique Device Identifier) che la Apple associa univocamente ad ogni dispositivo: un app in grado di accedere a quel numero è facilmente in grado di eseguire il tracking dei dati degli utenti, senza chiedere il permesso o informare il proprietario del telefono. La colpa della Apple è relativa ma non certo trascurabile, considerando che ogni applicazione viene controllata prima di essere venduta nell'App Store. In altre parole, l'azienda sarebbe responsabile di aver approvato senza problemi le applicazioni incriminate.

A scoprire il furto illecito dei dati è stato, con un'inchiesta pubblicata ai primi di dicembre, il Wall Street Journal, che ha individuato tra queste app anche Text4Plus, The Weather Channel, Toss it, Talking Tom Cat e Pimple Popper Lite. A colpire è il fatto che, proprio in primavera, la Apple aveva cambiato i termini di validità delle app, proibendo il passaggio di dati ad altre aziende senza autorizzazione.

La domanda, a questo punto, è: quante sono le compagnie che applicano le stesse politiche di privacy indisturbate, senza che vengano scoperte? Davanti a notizie del genere, non è difficile sentirsi poco protetti…

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