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Questa app può rilevare (in anticipo) i terremoti

Basata su un sistema di sensori posizionati sulle linee di faglia di una zona sismica e sfruttando l’accelerometro integrato negli smartphone degli utenti, l’applicazione sviluppata dall’Università di Berkeley è in grado di anticipare, di qualche secondo, la propagazione delle onde sismiche di un terremoto.
A cura di Dario Caliendo
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I terremoti non possono essere previsti, e questo è un dato di fatto. Ma può un'applicazione per smartphone avvisare in anticipo l'arrivo di un sisma? L'Università di Berkeley, in California, pensa di sì. O, almeno, pensa che con un sistema di sensori posizionati lungo le linee di faglia di una zona sismica possa rilevare l'energia emessa da un terremoto, per avvisare (con qualche secondo in anticipo) gli utenti delle città limitrofe.

È proprio questo il concetto di funzionamento di MyShake, un'applicazione lanciata dallo Stato della California lo scorso ottobre, che è diventata nel tempo una parte significativa (anche se ancora prototípica) del piano di allerta sismico californiano.

Come funziona l'app

app predire terremoti

Parte del sistema di allarme preventivo per i terremoti presentato dal Governatore della California Gavin Newsom e spalla del sistema di avvisi di emergenza wireless, con il quale vengono generati dei messaggi di testo automatici dopo il rilevamento di un terremoto, MyShake è un'applicazione in grado di anticipare, seppure di pochi secondi, l'arrivo di un terremoto grazie all'innovativo sistema di sensori ShakeAlert, basato su una tecnologia progettata dall'US Geological Survey.

Il suo funzionamento è piuttosto semplice ed avviene sostanzialmente in due fasi. La prima viene eseguita dai sensori posizionati lungo le linee di faglia che, una volta rivelato un terremoto, inviano i dati nel cloud. La seconda invece avviene grazie ad un sistema di notifiche integrato nell'applicazione che avvisa gli utenti dell'arrivo di un sisma. Ed è proprio questa accoppiata, tecnicamente più rapida rispetto alla velocità di propagazione di un terremoto, che potrebbe aiutare i cittadini a mettersi a riparo pochi secondi prima dell'arrivo di un sisma di magnitudo 4.5 o superiore.

"I nostri test hanno dimostrato che la maggior parte dei telefoni moderni in uso oggi, è in grado di registrare terremoti fino alla magnitudo 5 entro 10 km dall'epicentro", hanno spiegato i creatori dell'applicazione. Perché sì, oltre al sistema di sensori posizionati sapientemente in zone molto sismiche, questa applicazione sfrutta anche l'accelerometro e il giroscopio degli smartphone per rilevare le onde sismiche dovute ad un terremoto.

Una vera e propria rete sismica globale e condivisa. È questo il concetto che si nasconde dietro l'applicazione che, secondo gli sviluppatori, è in grado di riconoscere i terremoti nel 93% dei casi sfruttando i soli sensori presenti negli smartphone.

Funziona davvero

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Il sistema di MyShake è stato messo "realmente" alla prova lo scorso martedì, quando verso le 10:30 l'applicazione ha avvisato oltre 40 persone che sarebbe arrivato a breve un sisma di magnitudo 4.3 con epicentro nella cittadina di Cholame.

Nel caso di Cholame, le notifiche sono state inviate esclusivamente alle persone che sarebbero state realmente colpite dallo sciame sismico, con un'anticipo di 8.7 secondi prima dell'arrivo, reale, del terremoto. Circa 151 utenti dell'app, inoltre, hanno riportato le loro esperienze, ma solo 15 hanno percepito un leggero scuotimento.

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