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Questa carta di credito offre un cashback in Bitcoin

I rimborsi offerti dalla carta dopo i pagamenti al ristorante o al supermercato non si trasformano in premi o sconti, ma in criptovalute a scelta il cui valore potrebbe crescere ma anche diminuire nel corso del tempo. Chi aderisce all’iniziativa scommette ovviamente sulla prima eventualità, ma al riguardo non ci sono garanzie.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Pagare al ristorante o al supermercato e ricevere un cashback in Bitcoin o altre criptovalute: è l'idea alla base di una nuova carta di credito che sarà lanciata questa estate dalla piattaforma di interscambio di valute virtuali Gemini. L'iniziativa non è particolarmente rivolta agli addetti ai lavori che già lavorano con Bitcoin e derivati, anzi: è pensata proprio per attirare nel mondo delle criptovalute una fetta di pubblico finora incuriosita dal fenomeno ma intimidita dal dover investire il proprio denaro per parteciparvi.

Le aziende dietro alla carta Gemini

La società che ha in carico l'iniziativa è Gemini, una piattaforma dove si scambiano Bitcoin, Ethereum e numerose altre criptovalute in tempo reale; l'azienda è stata fondata nel 2014 dai gemelli Winklevoss — famosi per aver chiesto nei primi anni 2000 a un giovanissimo Mark Zuckerberg di sviluppare per loro una piattaforma social, per poi trovarsene estromessi a cose fatte. Dopo aver perso una lunga battaglia legale con il numero uno di quella che oggi è una delle realtà del web più influenti al mondo, i due si sono dedicati alle criptovalute. Il partner attraverso il quale verranno emesse le carte di credito è invece Mastercard: gli strumenti di pagamento recheranno il logo di entrambe le aziende, saranno emessi in 50 Paesi e saranno utilizzabili ovunque nel mondo vengono accettate le carte di credito del relativo circuito.

Come funziona il cashback in Bitcoin

La maggior parte delle carte di credito offre un sistema di cashback per allettare i consumatori a prediligerle: a fronte di una spesa di un determinato tipo, queste carte restituiscono una percentuale variabile dell'importo speso sotto forma di denaro in un conto corrente prestabilito, rimborso in estratto conto o voucher. La carta Gemini fa la stessa cosa, caricando però il corrispettivo in denaro del cashback in una criptovaluta a scelta che finisce stoccata nell'account Gemini da aprire in fase di iscrizione.

I gestori parlano di un tetto del 3 percento di cashback sui ristoranti, del 2 percento sugli alimentari e dell'1 percento sulle altre spese, mentre la conversione dei rimborsi in criptovalute è immediata. Per gestire le proprie riserve di criptovaluta si può utilizzare il sito web del servizio oppure l'app che i gestori hanno realizzato per smartphone Android e iOS.

Attrattiva e rischi

La carta Gemini nasce in un periodo di particolare attenzione per le criptovalute, forse non a caso; per il momento infatti sono ancora poche le persone che utilizzerebbero i propri guadagni Bitcoin per pagare beni o servizi, per non parlare delle aziende che li accettano. La loro attrattiva risiede nella loro volatilità basata su domanda e offerta, che in alcuni casi ne ha fatto crescere il valore in modo esponenziale: i Bitcoin oggi valgono più di sei volte tanto rispetto all'anno scorso; Ethereum ha decuplicato il suo valore.

Le criptovalute si rendono però protagoniste anche di frequenti crolli repentini (l'ultimo sta investendo i Bitcoin proprio in questi giorni), il che le rende strumenti estremamente rischiosi per gli investimenti di grosse somme di denaro. L'idea alla base della carta Gemini insomma è che il rischio legato all'investire una somma considerata dai clienti come già spesa possa essere considerato accettabile.

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