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Questa casa virtuale è stata venduta per mezzo milione di dollari

Il contratto è stato stretto utilizzando un NFT — un gettone virtuale che sta diventando di tendenza nella compravendita di opere d’arte digitali — ma non ha assicurato all’acquirente il possesso di alcun bene fisico: soltanto il diritto di rivendicare come suo quello che per ora non è altro che un progetto su schermo.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Mars House, la casa virtuale dell'artista contemporanea Krista Kim
Mars House, la casa virtuale dell'artista contemporanea Krista Kim

Chi l'ha comprata non l'ha fatto certo per viverci, eppure è stato disposto a spenderci mezzo milione di dollari: Mars House, una casa virtuale messa recentemente in vendita online dall'artista digitale Krista Kim è stata effettivamente acquistata da un compratore che per averla ha sborsato l'esorbitante cifra. Il contratto è stato stretto utilizzando un NFT — un gettone virtuale che sta diventando di tendenza nella compravendita di opere d'arte digitali — ma non ha assicurato all'acquirente il possesso di alcun bene fisico: soltanto il diritto di rivendicare come suo quello che per ora non è altro che un progetto su schermo.

Quello di Mars House è soltanto l'ultimo episodio di un fenomeno che sta prendendo piede nelle ultime settimane, ovvero l'utilizzo degli NFT per vendere e acquistare opere digitali firmate come se fossero beni fisici dalle caratteristiche uniche. Questi speciali gettoni utilizzano tecnologie di autenticazione simili a quelle che stanno alla base dei Bitcoin e vengono allegati sempre più spesso a immagini, video, tweet e altri contenuti che di norma sarebbero facilmente replicabili, ma che con la firma dell'autore sotto forma di NFT diventano pezzi unici.

In questo, Mars House non è diverso da molti prodotti di design in 3D: si tratta di un'opera che l'artista ha realizzato digitalmente nel 2020, che raffigura una casa su marte e che si può già esplorare da tempo online. L'arredamento dalle linee futuristiche e dai materiali translucenti lascia chiaramente intuire che la Mars House non è pensata per essere abitata veramente, eppure i progetti esistono: non si tratta di calcoli sulla disposizione delle colonne portanti e delle tubature, ma semplicemente dei file 3D che l'artista ha generato per dare vita al modello poligonale della casa.

L'acquirente si è assicurato questi file, insieme al certificato che ne attribuisce la proprietà. Tra gli scopi di ha comprato la casa può esserci la rivendita: Mars House del resto è il primo immobile virtuale venduto in questo modo, e in quanto tale l'interesse nei suoi confronti potrebbe aumentare facendone lievitare il valore. Per l'artista gli impieghi del progetto possono essere almeno due: far realizzare gli arredi in vetro fornendo le specifiche ad appositi fornitori, oppure applicare digitalmente le fattezze della casa a un immobile vero e proprio utilizzando la realtà aumentata. I prodotti attualmente in commercio non rendono ancora possibile nulla del genere, ma stando all'artista presto vivremo con visori costantemente indossati, e il virtuale diventerà un ennesimo canale per esprimere se stessi, anche attraverso l'arte digitale.

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