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Questa nave cargo è autonoma, elettrica e non ha equipaggio

La Yard Birkeland è la prima nave cargo elettrica totalmente autonoma e che quindi non richiede un equipaggio né genera emissioni. Entro la fine dell’anno salperà per il suo viaggio inaugurale.
A cura di Marco Paretti
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Un'azienda Norvegese ha realizzato la prima nave cargo a zero emissioni, autonoma e completamente elettrica. Entro la fine dell'anno l'imbarcazione effettuerà il suo primo viaggio muovendosi tra due città norvegesi, uno spostamento che coinvolgerà un equipaggio ridotto che si assicurerà che i sistemi autonomi della nave funzionino a dovere. In futuro, però, tutti i movimenti di questa imbarcazione potranno essere gestiti autonomamente senza personale a bordo, con un monitoraggio da remoto da parte di tre centri di controllo posizionati a terra.

Non si tratta della prima nave autonoma (un traghetto autonomo è stato lanciato in Finlandia nel 2018) ma di certo è la prima imbarcazione cargo totalmente elettrica. È stata sviluppata da Yard International e si chiama Yard Birkeland. L'importanza di una svolta green anche in questo tipo di trasporti è presto detta: l'industria delle spedizioni rappresenta circa il 3 percento delle emissioni dannose che l'uomo emette nell'atmosfera. Nel caso norvegese, peraltro, quasi tutta l'energia elettrica prodotta dal paese è rappresentata da energia idroelettrica, le cui emissioni sono nettamente più basse rispetto a quelle dei combustibili fossili.

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La nave è in grado di trasportare fino a 103 container a una velocità massima di 13 nodi sfruttando una batteria da 7 MWh, con una capacità equivalente a circa mille volte quella di una macchina elettrica. La ricarica avviene nel porto. L'aspetto di navigazione autonoma, invece, consentirà alle aziende di operare con costi minori, non necessitando di un equipaggio umano. Secondo l'azienda anche le operazioni di carico e scarico, inizialmente affidate a un team di umani, potranno in futuro essere compiute in maniera autonoma, ovviamente utilizzando speciali gru "intelligenti". Per quanto riguarda l'utilizzo di queste navi per il trasporto di passeggeri, invece, il problema è capire se questi sistemi sono in grado di affrontare i porti più trafficati. Perché un conto è attraccare e ripartire nei tranquilli porti norvegesi, ma un altro è affrontare il traffico di decine di navi nei porti più affollati. In quel caso diventerebbe necessario un sistema per mettere in comunicazione più imbarcazioni tra loro per pianificare in tempo reale le varie rotte.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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