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Questa scatola “sequestra” lo smartphone per combattere la dipendenza

Una piccola scatola di metallo in cui chiudere il proprio smartphone. Si chiama DistractaGone ed è l’idea di alcuni designer di Amsterdam per combattere la dipendenza da tecnologia.
A cura di Marco Paretti
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Si chiama DistractaGone e alla vista ricorda una piccola scatola di metallo simile a quelle che utilizziamo per conservare oggetti e ricordi. In realtà è la soluzione alla nostra dipendenza da smartphone: un box in grado di "sequestrare" il dispositivo per un determinato numero di ore e minuti, durante i quali è impossibile accedervi. Una sorta di disintossicazione forzata dalla tecnologia, quindi, dedicata a chi vuole prendersi dei momenti di pausa dal proprio smartphone o ai genitori che vogliono mettere dei paletti all'utilizzo del cellulare da parte dei figli.

Attualmente in fase di raccolta fondi su Kickstarter, il dispositivo ha già raccolto 20.000 euro su una richiesta di 40.000 euro, attirando l'attenzione di molti utenti. DistractaGone si compone di una piccola scatola di metallo in grado di ospitare fino a quattro smartphone alla volta; basta chiudere il coperchio e impostare un timer per iniziare il periodo di disintossicazione autoimposto durante il quale non è possibile accedere al proprio device portatile. Una soluzione utile, per esempio, durante una cena tra amici, ormai sempre più spesso interrotte da chiamate, messaggi o semplice distrazione da schermo.

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"Grazie per non aver guardato il tuo smartphone per un minuto per leggere queste informazioni su DistractaGone" si legge nella pagina di raccolta fondi. "Questo dispositivo protegge fino a quattro telefoni per il tempo scelto da voi. Una volta chiuso non può essere aperto". Le applicazioni della scatola isolante sono diverse: dal rilassarsi a cena al passare una serata senza distrazioni tecnologiche o un bagno in tranquillità. Fino all'imposizione del periodo "smartphone-free", per esempio togliendolo per qualche ora ai propri figli. La campagna su Kickstarter ha già raccolto un grande consenso: che sia il senso di colpevolezza a guidare la volontà di separarsi anche solo per qualche ora dal proprio smartphone?

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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