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Questa tastiera intelligente compone da sola l’accompagnamento per chi la usa

Connesso a un computer, il gadget invia note e accordi a un sistema basato su intelligenza artificiale, che li analizza e produce un accompagnamento in quattro strumenti sulla base dello stile desiderato. Le sue abilità non sono portentose, ma il risultato è originale e si adatta alla perfezione alla melodia proposta.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Gli ultimi avanzamenti nelle tecnologie di intelligenza artificiale hanno dato vita ad algoritmi capaci di prodursi in opere normalmente attribuibili esclusivamente all'ingegno umano, come quadri e poesie (anche se spesso con risultati poco lusinghieri). La musica non fa eccezione, e dopo aver assistito alle performance di algoritmi capaci di comporre e riprodurre melodie di varia complessità è arrivato il turno di un sistema in machine learning in grado di improvvisare una jam session con altri artisti: si chiama DeepComposer, ed è una tastiera elettronica che registrando le note suonate dal proprietario può produrre un accompagnamento originale sullo stile dei brani o degli accordi che gli sono stati forniti come esempio.

Il dispositivo è stato presentato in queste ore da Amazon nel corso della conferenza AWS re:Invent che si è tenuta in queste ore, e fisicamente si presenta come una comunissima tastiera elettronica a 32 tasti. Di fatto l'oggetto è un semplice prodotto compatibile con lo standard MIDI che il gruppo metterà in vendita prossimamente, mentre la sua specialità sta tutta negli algoritmi di machine learning che ne arricchiscono il funzionamento ma che risiedono in cloud. Una volta collegato al computer infatti il dispositivo si connette ai servizi di intelligenza artificiale ospitati online da Amazon per spedire loro le sequenze di tasti premute. Dopo pochi secondi di melodia o una manciata di accordi, il sistema è in grado di produrre un accompagnamento da quattro strumenti sulla base di quattro stili predefiniti (rock, pop, jazz o classico) – il tutto mantenendo come punto fisso il ritmo e senza stonare con il materiale di partenza proposto dall'autore.

Le abilità di DeepComposer non sono certo quelle di un compositore diplomato, e a dire il vero è probabile non si avvicinino neanche a quelle di un musicista alle prime armi. Per creativi e sviluppatori software il gadget e ciò che può fare possono però fornire spunti interessanti e inaspettati nell'ambito dell'intelligenza artificiale e del ruolo che avrà in futuro anche in campo artistico.

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