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Questi robot saranno iniettati nel nostro corpo per combattere il cancro

Piccoli robot in grado di essere iniettati nel corpo umano potrebbero rappresentare la nuova arma segreta dell’uomo contro il cancro.
A cura di Marco Paretti
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Piccoli robot in grado di essere iniettati nel corpo umano potrebbero rappresentare la nuova arma segreta dell'uomo contro il cancro. Conosciuti come "bioibridi", questi microrobot possono essere controllati da remoto e sono in grado di trasportare le medicine direttamente verso le aree affette dalla malattia per massimizzare la loro efficienza. Sono costituiti da cellule biologiche ingegnerizzate con ulteriori funzioni, in modo da poter essere controllate dai medici all'interno dei vasi sanguigni fino all'area colpita dal cancro.

Nel processo di creazione di questi piccoli robot, alghe spiruline microscopiche vengono fuse con particelle magnetiche: questa combinazione si è dimostrata in grado di trasportare le medicine anti-cancro direttamente nelle zone affette dal tumore. Lo ha svelato un team di ricercatori dell'University of Manchester guidato dal professor Kostas Kostarelos. "Creare sistemi robotici che poi possono essere guidati all'interno del corpo rappresenta il Santo Graal della medicina" ha spiegato. "Visto che questi bioibridi sono caratterizzati da un elemento naturalmente fluorescente, possiamo guidarli e spostare una medicina nel corpo abbastanza facilmente".

Le ricerche svolte sui topi hanno dimostrato che, grazie alla fusione con particelle magnetiche, è possibile muovere questi corpi all'interno dei ratti utilizzando il magnetismo. La ricerca relativa a questi robot è sicuramente ancora agli inizi – i responsabili devono assicurarsi che i robot non portino con sé effetti collaterali una volta inseriti nel corpo – ma il loro sviluppo è potenzialmente rivoluzionario, perché potrebbe permettere di inviare una medicina direttamente nelle aree colpite dal cancro e più difficili da raggiungere. Attualmente i test del team di ricercatori sono volti ad assicurarsi che i robot possano degradarsi naturalmente all'interno del corpo umano una volta compiuto il loro lavoro.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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