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Questo drone individua automaticamente gli sciatori intrappolati da una valanga

Vola come un normale drone e si mette automaticamente alla ricerca degli apparecchi di ricerca in valanga, le ricetrasmittenti indossate dai travolti che funzionano da segnali di soccorso. Atterra vicino alla posizione della vittima segnalandola ai soccorritori, facendo risparmiare tempo prezioso per il salvataggio.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Una valanga ad alta quota è uno degli scenari peggiori che possano verificarsi per un escursionista o uno sciatore che ne cade vittima; nella maggior parte di questi casi però non è la forza d'impatto della neve a uccidere quanto piuttosto la carenza d'ossigeno — il che lascia ad eventuali soccorritori un breve lasso di tempo per ritrovare le vittime ancora in vita. In queste situazioni è dunque fondamentale agire presto, e a questo scopo una startup tedesca ha creato PowderBee, un drone portatile pensato per essere dispiegato in situazioni di emergenza e ritrovare velocemente chi è rimasto sepolto da una valanga.

Il dispositivo funziona in accoppiata con i cosiddetti ARVA — o apparecchi di ricerca in valanga, ricetrasmittenti indossate dai travolti funzionano da segnali di soccorso — e vola esattamente come un normale drone. Grazie a dimensioni e peso contenuti si può infilare facilmente in uno zaino e portare con sé nelle escursioni, mentre per azionarlo basta la pressione di un pulsante sulla scocca. Nella malaugurata ipotesi di una valanga, i soccorritori fanno decollare Powderbee che parte poi autonomamente nella fase di ricerca sommaria — ovvero la ricerca del segnale wireless proveniente dal trasmettitore indossato dalla vittima. Il drone scandaglia la zona rimanendo a bassa quota ma senza toccare terra prima di essere giunto in prossimità del punto di emissione del segnale: una volta al suolo, i soccorritori sanno così con certezza qual è il luogo dove risiede la vittima e possono iniziare le altre fasi della ricerca.

Powderbee è progettato ed equipaggiato con sistemi di sicurezza e software che lo rendono una soluzione ideale per gli scenari di soccorso: il ricevitore a bordo è compatibile con tutti i trasmettitori già in commercio ed è schermato dalle interferenze elettroniche prodotte dal funzionamento del drone; i sensori di bordo lo mantengono a debita distanza da terra per evitare possibili detriti derivanti dalle valanghe, mentre il design è ottimizzato per il funzionamento in condizioni di vento e freddo estremi e la colorazione gialla lo rende facilmente visibile anche a distanza.

L'unico problema è che il gadget al momento non è ancora un prodotto vero e proprio: la startup che lo ha progettato per il momento ne ha realizzato solamente un prototipo. Prima che PowderBee arrivi effettivamente sul mercato potrebbe passare ancora del tempo.

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