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Questo drone potrebbe aver cacciato e ucciso degli umani in completa autonomia

In un rapporto ONU relativo alla guerra in Libia è stata documentata per la prima volta l’azione di un drone di produzione turca che potrebbe aver eliminato degli obbiettivi umani in completa autonomia, ovvero senza alcuna istruzione diretta impartita da parte degli operatori e in completa assenza di connettività con la centrale di comando.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Fin dall'invenzione e dall'adozione dei primi droni a guida autonoma in ambito bellico le organizzazioni umanitarie si sono mostrate comprensibilmente preoccupate dal terribile potenziale nascosto di questa tecnologia. Ancora più alienante di uccidere un altro essere umano comandando un dispositivo a distanza c'è solo il concetto che per farlo non sia neppure necessario l'intervento dell'uomo. Purtroppo è esattamente quello che secondo le Nazioni Unite potrebbe essere iniziato a succedere a partire dall'anno scorso: in un rapporto ONU relativo alla guerra in Libia è stata documentata per la prima volta l'azione di un drone progettato per eliminare degli obbiettivi umani in completa autonomia, ovvero senza alcun comando impartito esplicitamente da parte umana.

Il drone autonomo

Pubblicato a marzo del 2021, il rapporto si riferisce a fatti avvenuti l'anno scorso in Libia e parla dell'utilizzo di droni Kargu-2, dei quadricotteri esplosivi prodotti dall'azienda turca STM descritti come prodotti per "atti di guerra asimmetrici" che possono essere utilizzati guidati da un operatore oppure in modalità autonoma. Il rapporto delle Nazioni Unite cita proprio questa modalità autonoma come responsabile di una azione di guerra contro obbiettivi umani: nel documento si legge che il dipositivo è stato utilizzato dai militari libici contro le forze guidate dal generale Khalifa Haftar; questi ultimi sono stati inseguiti attivamente da due o più droni mentre erano in ritirata. I sistemi – prosegue il rapporto– erano programmati per attaccare gli obbiettivi senza richiedere alcun tipo di connettività tra l'operatore e il dispositivo.

Il video che il costruttore ha pubblicato online per promuovere le abilità del dispositivo è già abbastanza inquietante senza dover immaginare che il drone si è mosso in modo del tutto autonomo. Il velivolo può infatti riconoscere gli obbiettivi semplicemente inquadrandoli con una videocamera e distinguendo figure umane dal resto dell'ambiente circostante, mentre quel che avviene dopo è mostrato nella clip: il velivolo si dirige contro l'obbiettivo prendendo velocità per poi lasciarsi esplodere a mezz'aria a poche decine di centimetri dal punto di impatto utilizzando una carica esplosiva legata alla scocca. La forza di inerzia e quella dell'esplosione scaraventano detriti contro le vittime, che nel video su YouTube sono simulati ma che negli scenari di guerra sono ovviamente persone in carne e ossa.

Il rapporto non chiarisce se l'azione dei droni abbia effettivamente portato a delle uccisioni o se l'azione non abbia infine portato al risultato previsto: nel primo caso, potrebbe trattarsi dei primi casi documentati di morti conseguenti all'azione di droni a guida completamente autonoma; anche in caso contrario però – ammoniscono osservatori – si fa sempre più urgente l'esigenza di regolamentare l'utilizzo di questi dispositivi.

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