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Questo ponte in cemento da 30 metri è stato stampato in 3D

Si tratta di una replica dell’antico ponte di Zhaozhou, considerato il più antico ponte di pietra ad arco ogivale esistente. La tecnica di realizzazione però è una delle più moderne in circolazione: la stampa 3D edilizia, un sistema che promette di far risparmiare materiali e manodopera, ma anche di tenere sotto controllo le emissioni inquinanti.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il modello è quello di un'antica struttura ad arco realizzata in pietra circa 1.400 anni fa, ma la tecnica di costruzione dell'ultimo ponte inaugurato in Cina è quella che rivoluzionerà il mondo delle infrastrutture di qui agli anni a venire: la stampa 3D. Il risultato è una replica moderna del ponte di Zhaozhou – il più antico ponte di pietra ad arco ogivale esistente – che è stata appena inaugurata a Tianjin da un gruppo di ricerca della Hebei University of Technology. Il nuovo ponte è stato aperto al pubblico in questi giorni ed è composto prevalentemente da uno speciale tipo di calcestruzzo pensato per l'utilizzo nel contesto ancora particolare della stampa a tre dimensioni.

L'infrastruttura è grande circa quanto la metà del ponte originale, ma non per questo può considerarsi minuta: si tratta infatti di una costruzione di calcestruzzo da 28 metri realizzata interamente grazie alla tecnica della stampa 3D edilizia. Il processo è una variante su grande scala dei comuni processi di stampa 3D nei quali un ugello deposita strati di materiale fluido sovrapposti uno sull'altro per arrivare a ottenere un oggetto rigido di tre dimensioni della forma desiderata; il settore non è appena nato, ma negli ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo decisivo che ha portato a dispositivi sempre più sofisticati e a tecniche come quelle messe a punto dai ricercatori dell'università, che hanno permesso di modellare il proprio ponte sull'originale con un grado di fedeltà notevole.

Non solo: stando ai ricercatori della Hebei University che hanno partecipato al progetto, costruire in questo modo fa risparmiare un terzo dei materiali e due terzi della manodopera senza far lievitare i costi all'aumentare della complessità delle strutture da realizzare e anzi abbattendo le emissioni inquinanti che derivano dalle normali attività edilizie. Il processo permette inoltre di integrare all'interno delle costruzioni degli speciali sensori dedicati alla manutenzione, capaci di fornire servizi di monitoraggio 24 ore su 24 sulla tenuta delle strutture.

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