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Questo sistema di allarme si accorge se qualcuno sta sbirciandoti lo smartphone alle spalle

Ci stanno lavorando gli ingegneri del gruppo cinese Xiaomi, e utilizza la fotocamera frontale del dispositivo unita ad algoritmi di intelligenza artificiale che intercettano la presenza di due o più volti inquadrati contemporaneamente. Una volta confermata la presenza di sguardi indiscreti, il sistema può inviare una notifica o spegnere lo schermo del telefono.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La memoria e le app dello smartphone rappresentano ormai un'estensione della coscienza di chi li usa, e racchiudono informazioni preziose e segreti spesso inconfessabili. Per proteggerli dagli sguardi indiscreti degli ingegneri del produttore cinese Xiaomi stanno studiando uno speciale sistema di allarme contro le occhiate non autorizzate: una tecnologia che avvisa il proprietario di uno smartphone quando il vicino di posto sui mezzi pubblici sta sbirciando sullo schermo del dispositivo senza permesso.

Per il momento la soluzione nella mente degli ingegneri cinesi è solamente un brevetto, richiesto già nel lontano 2019 ma pubblicato solamente nei giorni scorsi. Il sistema in effetti non è nulla di troppo complesso, e si basa su componenti e algoritmi già impiegati su larga scala nel mondo degli smartphone, ovvero sulla fotocamera frontale del telefono e sul sistema di riconoscimento dei volti all'interno di una immagine.

Il sistema interpella il sensore della fotocamera più volte in un solo secondo: se quest'ultimo rivela due o più paia di occhi all'interno dell'immagine, capisce che lo schermo non è a portata di una sola persona e lancia una notifica sullo schermo. Il proprietario del telefono può così rendersi conto che alle spalle o direttamente di fianco c'è un'altra persona che potrebbe leggere il contenuto della schermata, e prendere i relativi provvedimenti. La soluzione può inoltre funzionare in combinazione con altri rimedi più drastici, ad esempio spegnendo direttamente lo schermo del dispositivo.

Il sistema potrebbe rappresentare a sua volta una ingerenza nella privacy di chi usa lo smartphone, dal momento che usa la fotocamera frontale e richiede frequentemente di analizzare quel che cattura ogni scondo. Il sistema descritto nel brevetto però non registra nessuna immagine, limitandosi a far sì che la scansione venga svolta in tempo reale dagli algoritmi di intelligenza artiticiale deputati poi a scartare immediatamente le immagini. Il sistema insomma funzionerebbe in modo simile a quello che molti dispositivi utilizzano per sbloccare il telefono con il volto; più difficile capire se e quando vedrà effettivamente la luce in uno dei dispositivi del gruppo sul mercato di qui ai prossimi mesi.

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