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Covid 19

Questo sito calcola il rischio di prendere il coronavirus nei luoghi chiusi

Per conoscere in anticipo qual è la percentuale di rischio di entrare in contatto con il coronavirus c’è un sito che calcola questo valore sulla base di parametri che è possibile inserire personalmente. Il portale si presenta in lingua inglese, ma con alcune indicazioni diventa facile da utilizzare.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nonostante le restrizioni in vigore in tutta Italia può capitare di doversi trovare in un luogo chiuso con un numero di persone delle quali non si conosce effettivamente lo stato di salute. Che ci si trovi in un supermercato, il proprio posto di lavoro, un mezzo pubblico o un'aula di scuola il modo migliore per proteggersi è sempre lo stesso: indossare una mascherina e mantenere la distanza di sicurezza dagli altri. Per conoscere in anticipo qual è la percentuale di rischio di entrare in contatto con il coronavirus c'è un sito che calcola questo valore sulla base di parametri che è possibile inserire personalmente.

Il portale si chiama Airborne.cam ed è stato sviluppato dai ricercatori di University of Cambridge e Imperial College London utilizzando modelli matematici che simulano il comportamento dei droplet involontariamente emessi durante il respiro e il parlato di ciascuno di noi. Raggiungibile a questo indirizzo, Airborne.cam si presenta in lingua inglese, ma la barriera linguistica non lo rende impossibile da utilizzare.

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Come funziona il portale

Il primo riquadro denominato Room richiede di inserire i parametri della stanza o del luogo da simulare. Sono richiesti — nell'ordine — la superficie in metri quadri, l'altezza del soffitto in metri, il numero di ore di presenza all'interno e il numero di ricambi d'aria all'ora, che a sua volta prevede sette valori tipici per stanze non ventilate, ambienti casalinghi, uffici e scuole, ambienti ben ventilati, molto ben ventulati e ospedali; il quinto parametro si regola automaicamente. sulla base del numero di ricambi d'aria orari.

Nel secondo riquadro, denominato Occupancy, ci si occupa delle persone presenti nella stanza da simulare: si parte dal numero di individui e si passa a quale tipo di maschera indossino tra nessuna, FFp2/N95, chirurgica o in stoffa da uno o 3 strati, per finire con quale attività stiano svolgendo tra lo stare seduti, in piedi o in esercizio fisico.

Il terzo riquadro, Custom break, permette di decidere se all'interno del luogo sia previsto un momento di ricambio d'aria dedicato, durante il quale tutti gli occupanti escono per un determinato periodo di tempo: l'orario e la durata della pausa sono i due parametri impostabili al riguardo.

L'ultimo riquadro si chiama Infectious individuals ed è dedicato a introdurre uno o più individui infetti per dare il via alla simulazione. Il sito parte per impostazione predefinita con un singolo malato nella stanza, ma il numero si può aumentare modificando il primo parametro. Utilizzando l'interruttore è altresì possibile lavorare su individui infetti come percentuale della totale dei presenti, mentre i restanti parametri definiscono quale tipo di maschera e che attività stiano svolgendo i malati virtuali.

Il risultato è il grafico che compare in grande nella pagina: sull'asse orizzontale si trova il tempo di permanenza nella stanza, mentre su quello delle ordinate una percentuale che esprime il rischio di infezione in corrispondenza del dato tempo di permanenza nel luogo. Le variabili in gioco nella trasmissione di Covid-19 tramite droplet in realtà sono molto numerose e a tratti e impossibili da prevedere, a cominciare dal numero di infetti in una stanza; il sito realizzato dai ricercatori può però aiutare a decidere se una determinata destinazione si può considerare sicura oppure va rivista, e soprattutto a sensibilizzare una volta di più tutti sull'importanza nell'uso di mascherine, distanziamento sociale e corretta ventilazione nei luoghi chiusi.

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