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Opinioni

Realtà virtuale, Mark Zuckerberg frena: “I visori sono troppo strani”

Durante un convegno a Bogotá, in Colombia, Mark Zuckerberg ha commentato il recente boom dei visori per la realtà virtuale. Secondo il creatore di Facebook la tecnologia è ancora agli inizi e i device sono “troppo strani”.
A cura di Marco Paretti
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zuckerberg realtà virtuale

Qualche mese fa Facebook ha acquisito Oculus VR, il produttore di uno dei più famosi visori per la realtà virtuale: Oculus Rift. Con questa mossa il social network è diventato uno dei protagonisti del futuro di questa tecnologia, i cui sviluppi sono potenzialmente infiniti.
Chi sperava in un suo arrivo a breve nelle case di tutti i consumatori, però, potrebbe restare deluso. Se già Oculus Rift ha avuto uno sviluppo lento e la sua uscita è un mistero totale, le ultime dichiarazioni di Zuckerberg non fanno altro che abbassare ulteriormente la speranza.

"Penso sia abbastanza facile immaginare che nel futuro avremo un qualcosa che si possa indossare" ha affermato Zuckerberg durante un incontro a Bogotá "Saranno come degli occhiali normali, non sembreranno strani come i device di oggi".
I commenti del creatore di Facebook sembrano riferirsi principalmente ai Google Glass, ma Zuckerberg ha ammesso che anche gli Oculus Rift sono in una fase iniziale dello sviluppo, paragonando il tutto ai "terribili primi cellulari".

"Non so se saranno dieci, quindici o venti anni, ma ci sarà un'altra piattaforma dopo il computer che diventerà il principale mezzo computazionale e noi non vediamo l'ora di costruirlo" ha continuato Zuckerberg "Stiamo lavorando con Oculus, che secondo noi al momento è il leader nel settore della realtà virtuale. Sarà emozionante vedere come si svilupperà la situazione".
Durante l'incontro il CEO di Facebook ha anche accennato a qualche dettaglio relativo al futuro del social network. L'obiettivo principale secondo Zuckerberg è quello di incrementare l'accesso ad internet in tutto il mondo, raggiungendo sempre più persone. "Penso che in dieci anni più dei due terzi delle persone debbano essere su internet" ha concluso "Assisteremo anche ad una proliferazione di nuovi servizi. Noi abbiamo Facebook, Messenger, WhatsApp e Instagram".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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