Recensione OnePlus 7T: più potente ed elegante, ma l’incognita è il prezzo
Solo pochi mesi fa il produttore cinese OnePlus ha introdotto sul mercato per la prima volta una coppia di smartphone dedicati a due tipologie di utente in qualche modo differenti: da una parte OnePlus 7, per chi cercava un dispositivo scattante ed elegante; dall'altra OnePlus 7 Pro, per chi desiderava invece specifiche tecniche ancora più pompate e un design audace. Il OnePlus 7T appena annunciato è un modello che si posiziona in qualche modo a metà strada tra i due gadget svelati ormai a maggio: unisce il meglio di OnePlus 7 ad alcune delle caratteristiche più interessanti del modello Pro, aggiungendo al pacchetto una versione aggiornata del processore Snapdragon 855. Il risultato è un dispositivo decisamente interessante, che da una parte è capace come al solito di dare del filo da torcere agli ultimissimi smartphone di fascia alta messi in circolazione dai produttori più affermati, ma dall'altra è proposto a un prezzo ormai lontano dai 269 euro ai quali aveva debuttato il glorioso OnePlus One, nel lontano 2014.
Design del OnePlus 7T
Frontalmente il gadget è identico al predecessore, anche se leggermente più grande: il display da 6,55 pollici domina il pannello frontale incastonato all'interno di cornici ridotte al minimo e da un notch a goccia. Non si tratta dello schermo completamente privo di notch a bordo di OnePlus 7 Pro, ma per chi non si fida dei meccanismi a scomparsa e trova fastidiosi i fori interni al display si tratta comunque di un buon compromesso. La fotocamera frontale del resto si nota a malapena anche a schermo acceso, e l'altoparlante frontale (che fa anche da speaker per un sistema stereo che include un altoparlante inferiore) risiede sullo spigolo superiore del telefono senza farsi notare: posizionare l'orecchio in modo corretto durante le chiamate non è immediato, ma in un paio di giorni ci si abitua.
La differenza più eclatante rispetto allo smartphone precedente è però sul retro: OnePlus 7T vanta infatti un rialzamento centrale di forma circolare che ospita un flash e ben 3 fotocamere. Si tratta sicuramente del tratto distintivo del telefono, che può risultare vistoso ma che porta sul nuovo modello la stessa varietà di obbiettivi riservata al modello Pro di pochi mesi fa.
Il look nel complesso è ricercato, anche se ormai non più originale. La classica formula composta da telaio metallico e retro in vetro è impreziosita su OnePlus 7T da una finitura opaca che nel contempo riflette la luce in un gradiente di tonalità cromatiche: nero e grigio per la variante Frosted Silver, indaco e blu per quella Glacier Blue. Al tatto e alla vista il telefono restituisce buone sensazioni, ma se non fosse per la sporgenza posteriore ricorderebbe quanto visto già su altri modelli di smartphone (tra i quali gli stessi OnePlus). Nell'uso quotidiano infine non si può definire un telefono compatto: in tasca si fa sentire, e utilizzarlo con una mano sola è praticamente impossibile, a meno di non limitarsi alla scrittura di messaggi o a una scorsa veloce delle notifiche; d'altro canto però il profilo sottile del telefono garantisce una presa sempre salda, e nella maggior parte delle situazioni meno concitate il gadget si fa utilizzare tranquillamente.
Prestazioni al massimo, batteria adeguata
La filosofia del gruppo è sempre stata quella di offrire sui suoi smartphone un'esperienza utente scattante e reattiva, e su OnePlus 7T l'obbiettivo è decisamente raggiunto. Nel telefono corre un processore Snapdragon 855+ affiancato a 8 GB di RAM e a 128 GB di memoria UFS 3.0. Non è una novità per il produttore, che oltre a scegliere il processore più blasonato a disposizione seleziona le componenti più adeguate per non creare colli di bottiglia nelle prestazioni, a nessun livello. Il risulato è un telefono sempre scattante che nel corso della nostra prova non ha mai dato problemi di rallentamento o surriscaldamento — nel multitasking spinto come nei giochi e nella ripresa o nel montaggio di filmati.
Il tutto è mosso da una batteria da 3800 mAh che non ha fatto sentire particolarmente la mancanza di unità più capienti. La differenza con gli ultimi iPhone 11 Pro c'è e si sente, ma con un uso tipico OnePlus 7T riesce ad arrivare tranquillamente oltre il termine della giornata — grazie anche alle numerose ottimizzazioni del sistema operativo Android 10 che ad esempio entra in uno stato di animazione sospesa quando nelle ore notturne si accorge che il proprietario sta dormendo.
Un display Pro
Le prestazioni del processore sono impressionanti soprattutto considerato che lo schermo è una unità AMOLED da 2400 x 1800 pixel a 90 Hz, capace cioè di aggiornarsi al ritmo di 90 volte al secondo contro le 60 della maggior parte dei telefoni. Definizione delle immagini, fedeltà nella riproduzione dei colori e luminosità massima restano a livelli molto alti, tanto da valere al pannello una certificazione HDR10+; in realtà però è proprio la frequenza di aggiornamento la caratteristica (ereditata da OnePlus 7 Pro) che eleva il display del telefono sopra alla concorrenza: le transizioni grafiche all'interno del sistema operativo — dalle animazioni al semplice scorrimento delle pagine — risultano estremamente più fluide, con una differenza visibile a occhio nudo anche nei confronti di prodotti di fascia superiore.
Fotocamere: tante, ma non al top
Il display a 90 Hz non è però l'unica caratteristica tramandata a OnePlus 7T dal modello Pro della generazione precedente. Le fotocamere posteriori infatti sono ora tre: una principale con sensore Sony IMX586 da 48 Mpixel e obbiettivo f/1.6, una con sensore da 12 Mpixel e obbiettivo zoom 2x f/2.2 e una con sensore da 16 Mpixel e obbiettivo grandangolare f/2.2 e campo visivo da 117 gradi. Si tratta di una configurazione quasi identica a quella presente su OnePlus 7 Pro e di un passo avanti sostanziale rispetto al modello precedente, anche se in realtà il comparto fotografico resta quello dove OnePlus ha ancora bisogno di lavorare per raggiungere la concorrenza.
In generale le foto scattate non hanno nulla che non vada: la funzione HDR funziona a dovere e dà vivacità agli scatti, i video godono di doppia stabilizzazione e si possono registrare in slow motion, e i tre obbiettivi sono divertenti da cambiare tra loro per ottenere punti di vista diversi sulla stessa scena; i prodotti della concorrenza in questo settore sono però ormai capaci di veri e propri portenti, mentre su OnePlus 7T manca ancora qualcosa di simile alle prestazioni in notturna dei prodotti Huawei, alla qualità degli scatti offerta dalla serie iPhone o anche alla miracolosa intelligenza artificiale presente sul più abbordabile Pixel 3A.
Com'è usarlo
Non si tratta comunque di un aspetto capace di inficiare il giudizio sul dispositivo, che è caratterizzato da un'esperienza d'uso decisamente positiva. Il sistema operativo è già Android 10 ed è condito dalla personalizzazione minimal di OnePlus che aggiunge al software funzioni utili come uno spazio nascosto dove tenere app e contenuti al riparo da occhi indiscreti, la possibilità di usare un tema scuro che si sposa alla perfezione con la quasi maggioranza delle app e una modalità dedicata al gioco che spinge il processore al massimo e limita le distrazioni. Anche lato hardware fanno da contorno alcuni dettagli decisamente piacevoli — come un motore di vibrazione che risponde al tocco in modo delicato ma molto preciso e uno sblocco facciale fulmineo – mentre altri aspetti potevano essere curati meglio: il lettore di impronte digitali sottoschermo ad esempio resta rapido ma meno efficace di un normale lettore posteriore, e la navigazione tramite gesti all'interno del sistema operativo non risulterà comoda a tutti (fortunatamente resta attiva la consueta barra inferiore).
Cosa manca al OnePlus 7T
Come i predecessori, OnePlus 7T non è fatto per incorporare di tutto; ecco perché dal dispositivo mancano una comoda ricarica wireless (sostituita dalla ricarica rapida), una vera e propria certificazione contro l'ingresso di acqua e polvere e, come ormai è consuetudine, anche un jack per le cuffie da 3,5 millimetri — anche se in quest'ultimo caso avrebbe fatto piacere trovare nella confezione un paio di auricolari USB-C.
L'ultimo arrivato della gamma OnePlus chiude definitivamente una fase per il produttore cinese. È potentissimo, ma anche bello da vedere; completo, ma anche piacevole da usare. Paga però l'assenza di optional che invece sono presenti su altri smartphone e una fotocamera non proprio all'altezza degli avversari che desidera battere. In ogni caso non è più un prodotto dedicato a chi cerca un gadget economico ma potente, né semplicemente un dispositivo per smanettoni come per molti anni la comunità di fan della società è stata identificata. Oltre all'ossessione per le specifiche tecniche che aveva caratterizzato la mission dell'azienda nelle prime edizioni del dispositivo, da qualche tempo ormai OnePlus punta infatti a migliorare i suoi dispositivi anche sotto il punto di vista del design e dell'esperienza utente; il costo di questa operazione è però un'asticella del prezzo in costante ascesa, in un trend che i fan della prima ora non sempre hanno apprezzato.
OnePlus 7T rappresenta idealmente il punto di arrivo di questo percorso di crescita e contemporaneamente il punto di partenza per una nuova fase della società, nonostante il prezzo per il momento resti un'incognita: il dispositivo infatti non è ancora stato annunciato per il nostro mercato, anche se il passato ci insegna che il costo potrebbe superare di qualche decina di euro quello del predecessore, che partiva da 559 euro. Si tratterebbe dunque di una fascia di prezzo intorno ai 600 euro che posizionerebbe OnePlus 7T decisamente sotto a Pixel 4, Huawei P30 Pro, agli iPhone 11 e agli ultimi Galaxy, ma anche sopra alle sempre più allettanti offerte di Xiaomi e Oppo.