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Salta la fiera tecnologica più grande d’Europa: “Preoccupati per le varianti Covid”

Gli organizzatori dell’IFA di Berlino hanno adottato una linea di prudenza di fronte alle minacce poste dall’evolversi della pandemia, che non consentono ancora di dichiarare chiusa l’emergenza. Tra i fattori che hanno contribuito alla decisione ci sono il diffondersi delle varianti asiatiche di Covid-19 e l’andamento delle campagne vaccinali.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La situazione della pandemia di coronavirus è in miglioramento in tutta Europa, ma non consente ancora di riprendere tutte le attività tipiche dell'epoca pre-Covid. L'ultima dimostrazione del fatto che contro la diffusione dei contagi occorre tenere ancora la guardia alzata arriva dalla Germania, dove è stata rimandata la prossima edizione dell'IFA di Berlino, la più grande fiera di elettronica del continente che era prevista per settembre di quest'anno. La decisione è stata presa dagli organizzatori a causa delle nuove minacce poste dall'evolversi della pandemia, che non consentono ancora di dichiarare chiusa l'emergenza.

Salta un evento simbolico

L'annullamento di questa edizione dell'IFA di Berlino ha una valenza anche simbolica: la manifestazione poteva rappresentare infatti una sorta di momento di ripartenza per il settore tecnologico. L'altro grande appuntamento europeo, il Mobile World Congress di Barcellona, è infatti già stato spostato da febbraio a giugno, e nonostante questo finirà semideserto per via delle defezioni già anticipate da parte di molti dei grandi nomi tradizionalmente presenti. L'IFA, che invece si tiene solitamente a settembre, sembrava essere sufficientemente lontana da permettere di organizzarne un'edizione che mantenesse una parvenza di normalità.

Le ragioni degli organizzatori

Tra i fattori che hanno contribuito a far cancellare questa edizione dell'IFA di Berlino ci sono l'emergere e il diffondersi delle varianti asiatiche di Covid-19 e l'andamento delle campagne vaccinali e che ad oggi non si può sicuramente definire omogeneo. Di questi fattori in realtà si parla da tempo. La variante indiana del coronavirus ormai è protagonista delle preoccupazioni evidenziate da esperti in tutto il mondo per via di una sua potenziale maggiore contagiosità; l'andamento delle campagne vaccinali nei vari Paesi d'altro canto è ancora un problema quasi ovunque fatta eccezione per alcune zone virtuose del pianeta.

La linea della prudenza

Non stupisce da questo punto di vista la decisione degli organizzatori, presa – fanno sapere – di comune accordo con gli esperti del settore medico-sanitario e i partecipanti. L'IFA resta pur sempre una fiera dalla vocazione globale, che prima della pandemia accoglieva in pochi giorni 245.000 visitatori provenienti da ogni angolo del pianeta. Mantenere una linea di prudenza azzererà il rischio che l'evento si trasformi in un potenziale focolaio globale per le nuove varianti; l'appuntamento è stato fissato per il 2022, quando la situazione Covid sarà maggiormente – e si spera definitivamente – sotto controllo.

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