Scomparso Norman Woodland, inventore del codice a barre
La storia della tecnologia perde uno dei suoi padri, Norman Joseph Woodland. Al suo nome è infatti legata l'invenzione di una tecnologia a cui siamo abituati da sempre, il codice a barre, che ha letteralmente rivoluzionato il settore del commercio. Attualmente infatti vengono "letti" oltre 5 miliardi di codici al giorno, il che rende facilmente l'idea di quanto questa tecnologia abbia permeato ogni tipologia di prodotto.
La sua ideazione risale al 1952, quando il giovane ingegnere (che durante la guerra aveva partecipato al Progetto Manhattan, il programma per la bomba atomica) vendette la sua idea alla Philco per 15mila dollari, una cifra molto consistente all'epoca ma più che irrisoria se paragonata al massiccio utilizzo che avrebbe avuto negli anni a seguire.
La sua commercializzazione infatti non fu immediata, ci vollero oltre 20 anni perchè la tecnologia alla base dei lettori divenisse accessibile al mercato globale, ma dal 1974 – anno della sua prima apparizione – ha invaso letteralmente ogni settore del commercio, diventando uno standard mondiale. Il suo funzionamento si basa sulla "lettura" delle bande verticali, la cui differenza di spessore viene decifrata e decodificata, una tecnologia ereditata dal cinema e dalla lettura delle pellicole unita a quella alla base dell'alfabeto Morse.
Dopo quasi quarant'anni dalla sua commercializzazione il codice a barra risulta tutt'ora il sistema di codifica più utilizzato, solo negli ultimi anni si sta diffondendo la sua "evoluzione" ovvero il QR Code, il codice a barre bidimensionale (vedi foto).