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Covid 19

Se hai ricevuto questo comunicato dell’Aifa sul vaccino AstraZeneca, non condividerlo: è un falso?

Il comunicato falso è pensato per fare allarmismo sul vaccino anglo svedese nonostante le ultime rassicurazioni. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha già smentito la veridicità del comunicato, mentre le forze dell’ordine hanno ricordato in un intervento sui propri canali social che informazioni più attendibili sulla campagna vaccinale vanno reperite direttamente alla fonte, che in questo caso è il sito dell’Aifa.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Se i social network possono essere in qualche modo pattugliati a caccia di fake news, lo stesso non può avvenire su altre piattaforme dove le informazioni viaggiano privatamente, come ad esempio le app di messaggistica istantanea. La dimostrazione arriva da un caso esploso in questi ultimi giorni: un falso comunicato dell'Aifa — l'Agenzia Italiana del Farmaco — che si sta diffondendo su WhatsApp e altri canali digitali e che genera disinformazione sul delicato tema dei vaccini AstraZeneca diventato scottante in questi giorni.

L'allarme lo ha lanciato la Polizia Postale, illustrando in modo conciso i fatti. Il falso comunicato è stato copiato da una comunicazione veramente diffusa dall'Aifa in relazione al divieto d'uso sul territorio nazionale e ai relativi accertamenti che sarebbero stati compiuti sull'ormai noto lotto ABV2856 del vaccino anti Covid di AstraZeneca. All'interno del testo fasullo sono però stati aggiunti con un programma di videoscrittura altri due lotti che in realtà non sono interessati da accertamenti; il file che ne è risultato è stato diffuso su social e piattaforma di messaggistica dove ha contribuito a causare preoccupazione tra i cittadini che hanno scelto di vaccinarsi a breve.

L'Agenzia Italiana del Farmaco ha già smentito la veridicità del comunicato, mentre le forze dell'ordine hanno ricordato in un intervento sui propri canali social che informazioni più attendibili sulla campagna vaccinale vanno reperite direttamente alla fonte, che in questo caso è il sito dell'Aifa, ovvero www.aifa.gov.it. La raccomandazione delle forze dell'ordine è quella di non condividere notizie di dubbia provenienza ma di segnalarle alla Polizia Postale sul sito www.commissariatodips.it. In casi come questo in effetti diffondere disinformazione è particolarmente grave. Da una parte la bufala si accoda a fatti di cronaca che hanno preoccupato numerosi cittadini nonostante i dati dicano altro; dall'altra il panico che rischia di innescare può avere ripercussioni negative su una campagna vaccinale che avrà un impatto sulla vita di milioni di persone e sull'economia di un intero Paese.

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