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Se usi filtri su Instagram prendi meno like: lo dice la scienza

Uno studio effettuato da alcuni ricercatori negli Stati Uniti afferma che applicare filtri classici o in realtà aumentata agli autoscatti li fa percepire come meno autentici da parte di chi li osserva. Le foto in questione ricevono in media meno apprezzamenti rispetto alle foto prive di modifiche.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Fin dalla nascita di Instagram l'utilizzo di filtri fotografici digitali per abbellire gli scatti catturati dallo smartphone non ha fatto che aumentare. La convinzione comune è che utilizzare il filtro giusto sulla foto giusta possa migliorare il risultato finale, in particolare per quel che riguarda i selfie, ma alcuni ricercatori statunitensi suggeriscono il contrario: secondo uno studio condotto utilizzando più di 2000 scatti, sembra infatti che ad ottenere più apprezzamenti siano quelli privi di filtri.

Lo studio è stato condotto rastrellando autoscatti raccolti cercando su Instagram l'hashtag #selfies e selezionandoli in cerca di due tipi di filtri: da una parte quelli che modificano l'aspetto di una foto accentuando caratteri fisionomici o modificando parametri come il livello di dettaglio e le tonalità rappresentate; dall'altra i cosiddetti filtri in realtà aumentata, che sovrappongono alla foto elementi esterni come orecchie da animale, accessori e molto altro. Per ciascuna foto idonea è stato poi preso in considerazione non solo il numero di like ricevuti dallo scatto ma anche una serie di parametri provenienti dal profilo dal quale proveniva, come il numero massimo e il numero medio di Mi piace mai ricevuti da quell'utente, il numero di follower e altri aspetti. In questo modo i ricercatori hanno potuto valutare il successo di ogni singolo scatto analizzato in relazione al contesto di appartenenza.

La conclusione è stata quella sopra citata: i selfie filtrati ottengono in media meno apprezzamenti rispetto a quelle che risultano autentiche, per quanto queste modifiche automatiche possano far sentire più attraenti o meno esposti gli autori. Secondo i ricercatori questo dipende dal fatto che seguaci e visitatori occasionali possono percepire l'autore di simili autoscatti come interessato solamente all'aspetto esteriore, ma lo studio fa emergere un altro aspetto interessante degli autoscatti analizzati: inquadrare non soltanto il volto, ma anche elementi che possano raccontare qualcosa delle passioni, degli interessi o dell'ambiente sociale del soggetto genera empatia e aiuta a raccogliere più apprezzamenti.

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