Se ne parla già da diverso tempo: l'IVA al 4% per gli ebook è passata attraverso una campagna online prima e un emendamento presentato dal ministro Franceschini poi. Il tema è sempre quello dell'aliquota legata agli ebook: se l’IVA dei normali libri cartacei è infatti al 4%, quella degli ebook resta inspiegabilmente ancorata al 22%.
Oggi si torna sull'argomento grazie ad una legge in discussione al Senato, la quale prevede sgravi fiscali sia per gli editori digitali che per i quotidiani. IVA degli ebook abbassata al 4%, dunque, ipotizzando una manovra identica anche per le copie dei giornali vendute attraverso gli store digitali.
Quest'ultimo punto, però, è ancora tutto da decidere. Le case editrici di ebook possono stappare lo spumante, ormai è cosa quasi fatta, ma non possono fare altrettanto gli editori di giornali. Che, anzi, sono in ansia. Lo sgravo per i giornali, infatti, ancora non si vede nonostante dovesse entrare nella Legge di Stabilità tramite un emendamento.
La Commissione Bilancio del Senato non l'ha votato e quindi, per le riviste digitali, resta ancora tutto in forse. Aziende come Amazon possono tirare un respiro di sollievo, data la forte presenza di ebook nel catalogo. Molti editori italiani, però, seguono con apprensione lo sviluppo degli eventi.
Il taglio dell'IVA sui giornali rappresenterebbe un elemento per lo più a favore dei lettori, sempre più legati alle versioni digitali delle riviste da consultare sul proprio tablet. Sarebbero loro a dover pagare il 4% al posto del 22%.
Le sorti degli editori digitali, comunque, si decideranno nelle prossime ore, quando sarà introdotto un maxi-emendamento del governo alla Legge di Stabilità, l'ultimo momento utile per introdurre la modifica anche per i giornali. Se il taglio ci sarà, i giornali prevedono forti investimenti nel settore digitale, sia dal punto di vista dei quotidiani che da quello dei settimanali.