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Si conclude l’Internet Governance Forum 2014: a Istanbul si è deciso poco

Alla nona edizione dell’Internet Governance Forum di Istanbul sono mancate le decisioni importanti, specie sul nuovo soggetto che sostituirà l’ICANN, sul dopo Snowden, sulla Net Neutrality, da parte dei 3 mila addetti presenti. Ma non è mancata comunque la volontà di dialogare.
A cura di Francesco Russo
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Quello che doveva essere  il momento massimo per prendere delle importanti decisioni, molto attese, in effetti ha finito per soddisfare le previsioni di molti che non credevano che questo importante evento si concludesse con qualcosa di concreto. La nona edizione dell'Internet Governance Forum che si è tenuto a Istanbul ha ospitato circa 3 mila addetti ai lavori, provenienti da più di 100 nazioni. Un'occasione preziosa per affrontare temi che riguardano Internet come il delicato passaggio post ICANN, il tema della Net Neutrality e poi i grandi temi legati allo scandalo Snowden-NSA. Per non parlare del tema dei diritti che il Web richiama a sè, per nulla affrontati in questa edizione. E molto ha fatto discutere la decisione di tenere questo importante evento in Turchia, nazione che ancora oggi persegue 29 utenti di Twitter per aver espresso critiche al governo nelle proteste dello scorso anno.

Come ampiamente previsto, era difficile attendersi che si prendessero decisioni su temi delicati in pochi giorni, ma quello che viene fuori dall'Internet Governance Forum 2014 è che si è voluto procedere effettivamente a discutere, si è preferito quindi tenere sempre viva la strada del dialogo. Momento questo assolutamente importante e guai se non ci fosse. Ma in un evento del genere con temi importanti sul tavolo era lecito attendersi almeno una decisione chiara. Attesa purtroppo vana.

Il delicato passaggio del post ICANN, specie dopo lo scandalo Snowden-NSA, doveva essere meglio approfondito, tanto che il leit motiv della manifestazione era proprio quello di andare verso una gestione "Multistakeholder", che fosse quindi una gestione più aperta e che provvedesse a distribuire le responsabilità che ne conseguono. Tante le domande che ancora restano sena risposta riguardo proprio allo scenario futuro del post ICANN. Intanto pare evidente che attorno a questa transizione gravitano forti interessi privati che sono sempre pronti a soppiantare i momento in cui, come questo, si discute molto e si decide poco. E questa è storia ben nota. Ma non è ancora chiaro come verrà finanziato il nuovo soggetto e su questo il governo svizzero, già finanziatore di diversi IGF, spera addirittura di riuscire a portare il nascente soggetto sul proprio territorio. Ma nel nuovo soggetto si provvederà al dialogo? Ci saranno governi che vorranno  averne il controllo? Quale posizione ha in mente l'Europa da questo punto di vista? La posizione che emerge, e che riguarda anche il nostro paese, è quella di creare un rapporto diretto e più aperto tra governi e nuovo soggetto del dopo ICANN.

Per avere risposte comunque bisognerà attendere l'edizione numero 10 dell'IGF che si terrà il prossimo anno in Brasile. E lì terminerà la fase di transizione dell'ICANN e si conosceranno le funzioni che dovrà portare avanti, oltre che conoscere dove questo nuovo soggetto avrà la propria sede. Cruciali saranno comunque i prossimi mesi.

E' mancata poi la discussione per ciò che riguarda il Web e i diritti umani, come quello di espressione. Il Ministro dell'Informazione turco durante la cerimonia di inaugurazione di IGF 2014 non li ha mai menzionati, un tema che comunque la conferenza aveva considerato nel programma da trattare. Il fatto è che ancora ci sono nel mondo governi che tendono a controllare la Rete, e la Turchia è comunque tra queste. La speranza di molti, al di là del fatto che si sia deciso poco, è che questo dialogo, questa discussione continui e che porti ad affrontare presto temi che riguardano davvero la Rete e tutti le persone che la frequentano che sono ad oggi quasi 3 miliardi, il 40% della popolazione globale effettiva.

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