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Siete depressi? Ve lo dice il vostro smartphone

Pensate che il vostro smartphone possa solo inviare mail, connettersi a Facebook e utilizzare qualche app? In realtà i sensori integrati nei dispositivi mobile sono talmente precisi da poter dire se una persona è afflitta da depressione.
A cura di Marco Paretti
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Pensate che il vostro smartphone possa solo inviare mail, connettersi a Facebook e utilizzare qualche app? In realtà i sensori integrati nei dispositivi mobile sono talmente precisi da poter dire se una persona è afflitta da un preciso stato mentale. Lo rivela un nuovo studio pubblicato all'interno del Journal of Medical Internet Research da alcuni ricercatori della Northwestern University, secondo i quali l'utilizzo del GPS e dei sensori contenuti nel nostro smartphone è in grado di dire se una persona è depressa o meno con un'accuratezza quasi perfetta: si parla di circa l'86,5% di precisione.

Lo studio ha coinvolto 40 persone, le quali hanno portato sempre con sé alcuni smartphone dotati di un'applicazione che registrava una serie di informazioni derivanti dai sensori. Successivamente, i ricercatori hanno individuato i partecipanti affetti da depressione tramite un questionario. "Durante lo studio i volontari hanno completato uno speciale questionario online in grado di individuare le persone depresse" hanno spiegato i ricercatori. "A seconda del punteggio, che va dallo 0 al 27, è possibile individuare una forma lieve o significativa di depressione". A partire da questi dati i responsabili hanno analizzato i dati ottenuti dai sensori per capire se era possibile utilizzarli per individuare segnali di depressione.

I ricercatori hanno scoperto che chi è depresso "tende a muoversi meno attraverso un determinato spazio geografico". Secondo David C. Mohr, l'autore dello studio, è quindi possibile ottenere un'iniziale indicazione di una possibile presenza di depressione, senza per questo dover utilizzare tecniche invasive e poco discrete. Il metodo, però, non è privo di problematiche. Prima su tutte quella riguardante la privacy: i pazienti dovrebbero essere seguiti in ogni movimento, permettendo ad un'applicazione di raccogliere importanti dati relativi alla propria posizione geografica. In ogni caso, la ricerca ha dimostrato che l'utilizzo ponderato di questi dati derivanti dal nostro smartphone possono portare dei risultati profondamente utili.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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